È ufficiale la separazione tra la Triestina Calcio e Mauro Milanese. A renderlo noto è la stessa società alabardata con una nota che mette nero su bianco un rapporto che si era di fatto già chiuso con l’avvento della nuova proprietà, visto che Milanese non aveva più ricoperto ruoli operativi all’interno del club.
Dopo che la sua carriera da calciatore era partita proprio dalla sua città natale, per poi interrompersi bruscamente con il fallimento del 1994 (dando il la a un percorso di alto livello), è stato ancora il tribunale a sancire l’avvento di Milanese come dirigente all’Unione. È stato proprio lui, infatti, a coinvolgere il cugino Mario Biasin, triestino emigrato in Australia, nell’acquisto della società, dichiarata fallita dopo la gestione Pontrelli. Dopo un periodo di gestione provvisoria, Biasin e Milanese sono entrati a pieno titolo in possesso della Triestina nell’aprile del 2016. Ottenuta la salvezza in Serie D, nella prima stagione partita sotto l’egida della nuova proprietà, è arrivato il successo ai play-off della quarta serie con Antonio Andreucci in panchina; successivamente è arrivata l’ammissione in C.
Il ritorno tra i professionisti è stato interlocutorio, con l’Unione, guidata prima da Giuseppe Sannino e poi da Nicola Princivalli, che chiude undicesima e manca l’accesso ai play-off. Nel 2018/2019 la grande occasione: la Triestina affidata a Massimo Pavanel chiude seconda il campionato e arriva all’ultimo atto dei play-off contro il Pisa. Ma a festeggiare la Serie B sono i toscani.
Da lì qualcosa si spezza anche nella gestione societaria, che diventa una continua rincorsa, con una serie di esoneri e scelte di mercato che guardano al passato. Nel 2019/2020 Pavanel viene mandato via dopo cinque partite e arriva Carmine Gautieri, dopo una breve parentesi Princivalli. La Triestina fatica, e quando finalmente sembra ingranare il campionato viene sospeso causa Covid. Si riprende ai play-off, con l’amara eliminazione a Potenza.
Si riparte nel 2020/2021 con Gautieri che però viene esonerato dopo 13 giornate, arriva Bepi Pillon che, dopo un avvio incoraggiante, non riesce a portare la squadra a buoni livelli, perdendo malamente al primo turno di play-off con la Virtus Verona. Comincia un estenuante balletto sulla conferma o meno del mister, concluso solo a inizio luglio con la scelta di cambiare ancora, affidando la panchina a Cristian Bucchi. Milanese però ha perso l’appoggio di gran parte della piazza e il campionato scorso, sempre lontano dai vertici, non migliora il rapporto tra l’ambiente e l’allora amministratore unico, poco incline ad accettare le critiche.
Il resto è storia recente. Mario Biasin scompare improvvisamente il 16 maggio scorso e parte un’operazione di salvataggio quasi disperata, che però porta all’approdo della galassia Stardust a Trieste. Si capisce fin da subito che i nuovi proprietari dell’Unione non hanno intenzione di lavorare con Milanese, che rimane fuori dal progetto. Fino ad oggi, giorno della chiusura ufficiale di ogni rapporto.