Ben Rosenzweig butta il pallone in corner. La conferenza stampa del presidente della Triestina non si discosta molto da altre uscite ufficiali del numero uno alabardato degli scorsi mesi. Progetto a lungo termine, sostenibilità del club, investimenti su centro sportivo e gestione dello stadio sono cose che abbiamo già sentito in diverse occasioni. “Sono qui perché la squadra sta facendo fatica. Capisco la frustrazione dei tifosi e dell'ambiente, anche noi avevamo altre aspettative – ha esordito Rosenzweig -. Voglio assicurare che tutto il management, a partire da me, non è stato a guardare e dietro le quinte abbiamo tutti lavorato in maniera instancabile. Abbiamo commesso errori e ce ne prendiamo la responsabilità, siamo focalizzati nell'imparare dai nostri sbagli e non ripeterli. Ne verremo fuori e stiamo facendo tutto il possibile per farlo”.
L'annuncio del nuono allenatore arriverà dopo la partita con la Virtus Verona (sabato sera o domenica): “Da qui inizia una nuova stagione. Ai nostri tifosi chiedo di continuare a supportarci, la loro passione e lealtà sono essenziali per noi. Serve una forza e una resilienza che solo una città come Trieste ha per starci vicini. Il club appartiene alla gente, possiamo fare grandi cose insieme”. Sulla scelta del tecnico, “abbiamo valutato la questione legata al budget, i soldi fanno girare le cose ma non sono l'unica strada che seguiamo. La scelta è andata sulla figura considerata migliore per la Triestina”.
Il presidente assicura che “il progetto è a lungo termine, rimianiamo convinti che la nostra visione nel costruire un club non solo competitivo, ma anche sostenibile finanziariamente e in connessione con la comunità. Le aspettative per questa stagione ora non possono essere grandi, ma il percorso che ci aspetta è più importante dei risultati immediati: il successo a lungo termine si costruisce dalle fondamenta e il centro sportivo di Muggia e la gestione dello stadio vanno in questa direzione”.
Per quanto concerne la penalità e l'inizibizione inflitte dalla Figc: “siamo tutti dispiaciuti e faremo appello, convinti che ci possa essere una decisione a noi favorevole come nel caso di Olivieri. In questo senso, abbiamo un feedback positivo dalla Lega Pro. L'azienda comunque è robusta e la mia sospensione non avrà conseguenze nella gestione”.
Sollecitato sulla direzione tecnica della Triestina, Rosenzweig non prevede cambiamenti: “La stagione scorsa è stato un anno zero e ora è troppo presto per giudicare dopo nove partite. Ci sono stati errori, lo dice la classifica, siamo convinti che il cambio in panchina possa essere la cura: è il momento dell'analisi e dell'azione. Mi baso sui fatti e valuterò in base a quelli, ma credo nella continuità di un progetto a lungo termine, che andrà avanti anche in caso di retrocessione. Ma sono sicuro che non accadrà”. Ma quantomeno arriverà un direttore sportivo? “Vogliamo portare persone che abbiano intelligenza per capire la situazione e dare un contributo al nostro progetto, ma al momento non ci sono annunci da fare anche se stiamo valutando dei profili”.
Il presidente alabardato respinge le voci di vendita. “Abbiamo deciso di investire nella Triestina per gettare le basi affinché il club possa essere sostenibile anche in un modello non virtuoso come la Serie C, anche se naturalmente vogliamo salire di categoria, anche per una questione economica. Ovviamente avrei voluto spendere meno e avere risultati migliori, ma sappiamo di non essere immuni da critiche per avere investito molti soldi”. Possibile l'ingresso di altri investitori? “Ricevo richieste spesso, per merito della città di Trieste che sta diventando appetibile economicamente e anche della struttura del club. Ma finora non è entrato nessuno, Lbk ha il 100% del club, ci fossero altri ingressi saremo trasparenti”.