Trieste, 10 Gennaio 2025

Pagelle di metà stagione: poche le sufficienze. Voto più basso alla società

27 Dicembre 2024 Autore: Roberto Urizio

La pausa di campionato è il momento per stilare le pagelle di metà stagione per la Triestina. Pochi voti buoni per i giocatori alabardati, anche se in alcuni casi l'insufficienza andrebbe quantomeno condivisa con chi si è occupato del mercato estivo.

 

Roos 7: al netto di qualche inevitavile imperfezione, nel complesso è stato un baluardo per una squadra scricchiolante

Germano 6: anche lui talvolta ha subito le difficoltà del team, ma esperienza e adattabilità tattica ne fanno un elemento imprescindibile

Pavlev 4: ha giocato poco, anche perché quando è stato schierato è sembrato fisicamente e tatticamente avulso dal gioco

Bianconi 5,5: non difetta di esperienza e senso della posizione, soffre invece in velocità e fisicamente non dà troppe garanzie

Frare 5,5: arrivato con problemi fisici, ci ha messo parecchio a carburare, anche se ha chiuso complessivamente in crescita

Moretti 5: utilizzato a singhiozzo, non ha dato la sensazione di avere la sicurezza giusta per farsi valere

Rizzo 4,5: può dare un contributo con la difesa a tre, ma la Triestina ha giocato prevalentemente a quattro e per lui è stata dura

Struna 5: non è il capro espiatorio che parte della tifoseria dipinge. Qualche buona prova non lo salva dall'insufficienza.

Bijleveld 4: terzino sinistro che terzino non è. Non ha assorbito il diverso calcio rispetto a quello olandese

Tonetto 6: prima infortunato, poi dimenticato, infine rispolverato. Poche partite per lui, il voto può crescere

Attys 4: volontà e fisico non sopperiscono alle carenze tecniche. A Trento non era questo, ma è entrato in una spirale negativa da cui non è ancora uscito

Ballarini senza voto: la sua fragilità fisica era nota (e non gli si può che augurare di trovare pace sotto quell'aspetto), quindi perché riprenderlo?

Braima 6: piede non raffinato ma giocatore dinamico. L'ingorgo davanti alla difesa lo ha portato a fare la mezzala; si sta adattando

Correia 6,5: ingiudicabile quando Santoni lo ha tolto dal suo habitat, poi in ripresa anche se non ai livelli raggiunti nel campionato scorso

D'Urso 5: sempre a rincorrere una condizione che ancora non è arrivata (anche a causa di un infortunio). C'è bisogno di averlo al meglio

Jonsson 4,5: in un anno e mezzo di permanenza a Trieste, ancora non si è capito che giocatore sia. Per salvarsi serve altro

Kiyine 5: qualche sporadico spunto, frutto di indubbia qualità. Ma è troppo scostante e indolente per poterci contare a occhi chiusi

Vallocchia 5,5: la generosità non gli manca (ha fatto pure il terzino sinistro quando necessario), ma gli manca la capacità di fare la cosa giusta al momento giusto

Voca 4: considerate le attese, è probabilmente la più grossa delusione della prima metà di campionato dell'Unione

El Azrak 5,5: prima esterno, poi epurato, infine riscoperto. Con l'auspicio che la continuità lo riporti ai livello della stagione passata

Krollis 4: ne ha azzeccate davvero pochissimee e in area si è fatto notare solo per la famigerata espulsione

Olivieri 6,5: il Godot alabardato non è un bomber, al di là delle due doppiette consecutive. Ha bisogno di una punta “vera” accanto

Vertainen 5,5: il pallone lo sa trattare, ma la mancanza di cattiveria ne fa un giocatore bello da vedere ma incompiuto

Vicario 4,5: pochi spunti degni di nota per un giocatore troppo leggero per poter essere un fattore in questa categoria

 

Santoni 3: supponente nel pensare che tutti dovessero adattarsi al suo gioco. Ne è venuto fuori un pastrocchio, con tanti giocatori fuori ruolo.

Clotet 4: tecnicamente più logico, anche se la media punti peggiori è la sua. La sceneggiata con Krollis pessimo tentativo di fare l'uomo solo contro tutti

Tesser 7: ha ridato una speranza con i 7 punti nelle quattro partite giocate. A lui e a Delli Carri sono affidate le possibilità di salvezza.

Società 2: sarebbe stato zero senza il cambio di rotta di dicembre, auspicando che non sia tardivo. Male la scelta dell'allenatore, pessima la costruzione della squadra, inconcepibili le dieci partite post Santoni prima di arrivare alla scelta più logica


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