Trieste, 07 Novembre 2024

Mesi di lavori, tanti soldi pubblici ma le condizioni del "Rocco" restano pietose

31 Ottobre 2024 Autore: Gabriele Lagonigro

Prima i lavori sul fondo, avvenuti fra marzo e aprile. Poi, quest'estate, subito dopo i concerti di giugno, la risistemazione definitiva. Il lungo iter della rizollatura del “Rocco”, che ha costretto la Triestina a disputare buona parte della scorsa stagione a Fontanafredda e causato danni sia al club che ai suoi abbonati, avrebbe dovuto partorire un gioiellino da fare invidia ai più importanti stadi del Paese.

La verità dei fatti, invece, è sotto gli occhi di tutti quelli che ieri hanno messo piede sul verde o hanno visto la partita dagli spalti: il “Rocco”, ancora una volta, più che uno splendido manto erboso assomiglia in molte zone ad un campo di patate. E la domanda che in molti, ieri sera, si sono fatti è come sia possibile, dopo un processo durato così a lungo e una montagna di soldi pubblici stanziati per il progetto (circa un milione, di provenienza regionale), che in alcuni punti il pallone faccia difficoltà a rotolare. E' capitato nel primo tempo, alla sinistra della tribuna, che una zolla si staccasse quasi completamente dal terreno; è successo nella ripresa vicino al calcio d'angolo, sotto la Furlan, che la sfera di cuoio sia rimasta impantanata. E in altre occasioni la palla è ruzzolata male.

Una questione tuttora aperta e che davvero non sembra avere soluzione, tanto più se si considera che questo autunno assomiglia a una piacevole primavera, che da settembre è piovuto il giusto, che non ci sono state intemperie e che al “Rocco” si gioca praticamente una volta ogni due settimane, mica come a San Siro o all'Olimpico dove fra coppe e campionato a volte si calpesta l'erba ogni tre giorni. Il rischio, oltretutto, è che bora e freddo, nei mesi invernali, possano ulteriormente rovinare il campo di gioco dell'Unione. Un mistero che rimane tale. O anche stavolta è colpa della zingara?

(foto d'archivio di una fase dei lavori dei mesi scorsi)


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