Allenatore della Primavera, ma anche responsabile della prima squadra per conto del figlio/presidente. Mauro Giacomini si è presentato davanti a microfoni e taccuini: niente domande sulla situazione societaria, ne parlerà chi di dovere (il presidente Simone Giacomini) a fine stagione. Almeno questo è stato detto, ma è anche vero che aspettiamo dal 31 gennaio l'ufficializzazione del nuovo assetto societario... Ma questo è un altro discorso.
Primavera, dicevamo. Vittoriosa nell'andata del primo turno di play-off contro l'Arzignano, in attesa del ritorno previsto per sabato, quando Giacomini senior sarà regolarmente in panchina, visto che non ci saranno concomitanze con la prima squadra. “Se passeremo il turno dovrebbe nuovamente sovrapporsi la Primavera con i play-out contro il Sangiuliano. E in quel caso tornerò accanto a Gentilini” rimarca. Ma allora perché prendere in mano la giovane Unione, visto che c'era un problema di patentino per Vittorio Muiesan con relative multe da evitare? “Mio figlio mi ha chiesto di dare un mano con la prima squadra e quella è la priorità. Non mi sono certo spinto per allenare, anzi ho lasciato quell'attività otto anni fa, ma c'era la questione legata al patentino. C'è comunque una continuità tra Gentilini, Muiesan e il sottoscritto” continua Mauro Giacomini, che rivendica la scelta del tecnico che oggi guida la prima squadra. “Ha esperienza, anche da giocatore, e qualità umane: ero convinto che avrebbe fatto bene”.
“La nostra Primavera ha 17 giocatori triestini e le scelte fatte per completare l'organico sono state azzeccate – continua Giacomini -. Ci sono elementi interessanti, in primis Iacovoni, su cui valuteremo a fine anno la questione del contratto. A inizio stagione ho detto a Simone che il settore giovanile è l'unico valore per poter guadagnare qualcosa dalla gestione di una società. Purtroppo manca il campo sportivo ed è una situazione penalizzante”.
E la prossima stagione? “Vedremo se ci saranno i presupposti per ampliare la programmazione. Intanto invito i tifosi a sostenere la squadra sabato – conclude -. Perché noi possiamo anche non esserci il prossimo anno, ma la Triestina rimane e i giovani sono il suo patrimonio più importante”.