Per uno c’è il fascino della sfida, per l’altro un ritorno a casa. Alberto Masi e Kristjan Matosevic sono tra gli ultimi arrivi in casa Triestina. Tempo per ambientarsi poco, vista la necessità di correre per provare una difficile risalita verso la salvezza. “Riuscirci sarebbe come vincere un campionato – afferma Masi -. Voglio portare la capacità di dare un po' di positività, ma da quando abbiamo cambiato gestione abbiamo fatto delle ottime prestazioni. Sabato è arrivata anche la vittoria, ora manca solo la continuità e come gruppo la cercheremo a partire da Padova”.
Per Matosevic “tornare a Trieste e un'emozione: sono passato per questo settore giovanile, ci ho giocato tre anni di recente, ho scelto di tornare perché voglio fortemente dare una mano alla mia città; l’altra volta ho patito un brutto infortunio e soprattutto avevo davanti un grande portiere. Mi dispiace per mister Pavanel, che era stato il primo a contattarmi ed è un professionista straordinario, ma questo è il calcio e bisogna andare avanti. Speriamo di fare risultati”.
Il reparto arretrato è stato rivoluzionato in buona parte al loro arrivo. Non un problema per Masi: “A Verona io e Piacentini avevamo alle spalle zero allenamenti insieme, lui era arrivato letteralmente quella mattina, ma ci siamo subito trovati bene; poi ora che è rientrato anche Malomo abbiamo avuto l’occasione di allenarci tutti insieme, ma in ogni caso l’obiettivo è unico per tutti, senza personalismi”. Il portiere classe ‘97 afferma di essersi ritrovato “con giocatori forti, tutti con esperienza e tutti consapevoli di cosa sono venuti a fare qua: bisogna salvarsi, punto. La mia esperienza di Cosenza? Sono partito come terzo portiere, e alla fine ho giocato più di venti partite e mi sono salvato sul campo; quest'anno ho fatto qualche errore e come è giusto che sia ho perso qualche grado nelle gerarchie, ma anche questo è il calcio”.
Sabato si gioca un derby in trasferta: l’ultima volta, in quello di Vicenza, più di qualcuno aveva contestato la mancanza di furore agonistico. Riuscirà Matosevic a trasmettere un po' di quello spirito triestino imparato a suo tempo dai vari Maracchi e Granoche? “Certamente i derby si giocano per vincerli, noi ci teniamo, ma nella nostra situazione sarebbe opportuno che anche tutte le altre gare venissero disputate con la stessa fame”.
La concorrenza non manca, nei rispettivi ruoli, per entrambi: Masi la vive “in modo molto sereno, è sana e ho un ottimo rapporto con tutti. Ognuno vorrebbe giocare sempre, però c'è il rispetto per i compagni e soprattutto il desiderio che la Triestina si salvi”. Tra i pali, Mastrantonio pare destinato alla panchina dopo l’arrivo del nuovo compagno di reparto, il quale sottolinea: “Sono stato accolto subito benissimo dal gruppo, e i rapporti sono ottimi così come quello con Mastrantonio. Non serve gettarsi sabbia negli occhi e dire che non vogliamo giocare, però al primo posto va la Triestina e gioca chi sta meglio”.