Alla fine lo si può dire: Daniele Delli Carri ha bluffato quando, appena arrivato alla Triestina, non prevedeva rivoluzioni nel mercato di gennaio dell'Unione. Il direttore tecnico, come dichiarato nella conferenza stampa di presentazione a fine novembre, non voleva distogliere l'attenzione dalle partite che ancora mancavano all'apertura della finestra invernale di trattative e quindi il bluff è più che giustificato. Le valutazioni sulla rosa però hanno confermato che servivano parecchi cambiamenti per dare profondità a una rosa costruita malissimo durante l'estate.
Alla fine sono arrivati nove giocatori (Mastrantonio, Silvestri, Cancellieri, Bianay Balcot, Fiordilino, Ionita, Cortinovis, Udoh e Strizzolo) e numerose sono state le cessioni, per lo più di elementi che poco hanno dato e avevano da dare, tanto che gli unici partenti che se ne sono andati con qualche rimpianto della piazza sono Vallocchia ed El Azrak. Ne esce una Triestina nuova, che si è rivolta solo al mercato italiano puntando perlopiù su elementi esperti e subito pronti alla battaglia.
Com'è cambiata, quindi, l'Unione? In porta è rimasto Roos e qualche timore per una sua partenza c'era, il cavallo di ritorno Mastrantonio sarà il dodicesimo. La difesa al centro ha perso Struna, Moretti, Rizzo ed è arrivato Silvestri (bene nelle prime due uscite). A essere proprio puntigliosi numericamente un centrale in più sarebbe stato gradito (c'è il solo Bianconi come alternativa), ma alla bisogna si accentrerà Bianay Balcot. A destra, in attesa di Germano, spazio al giovane di scuola granata e al soldatino Jonsson (Pavlev non è stato ceduto ma non entra in lista), a sinistra Tonetto si è guadagnato i gradi di titolare, Cancellieri gli coprirà le spalle evitando la soluzione Bijleveld.
Niente Novara per l'olandese che, verosimilmente, vedremo poco in campo ma comunque da mezzala se sarà necessario. La mediana ha ancora Correia (e anche questo non era scontato), con Fiordilino e Ionita che danno caratteristiche diverse come mezzali. Braima e Voca le prime alternative, oltre a Jonsson quando non servirà da terzino. Sulla trequarti l'arrivo di Cortinovis e la partenza di El Azrak è forse l'unica piccola scommessa, avendo comunque D'Urso come punto fermo.
Davanti sono rimasti Olivieri e Vertainen, con quest'ultimo che, con l'arrivo di Strizzolo e Udoh, potrà uscire dall'equivoco che lo vede seconda punta in una struttura fisica da attaccante centrale. Ovviamente sarà il campo a sancire la bontà delle scelte, ma se già negli altri reparti la sensazione è di un miglioramento nella qualità e nella possibilità di scelta per Tesser (che in cinque partite con porte girevoli ha collezionato 10 punti), davanti la partenza di Vicario e Krollis non mette certo ai nuovi arrivati la pressione di sostituire giocatori imprescindibili. Ora basta mercato, la rimonta salvezza della Triestina passa solo dal campo.