Del cambio di passo impressionante che ha avuto la Triestina dall'avvento dell'accoppiata Delli Carri - Tesser si è già detto tanto, e la recente multa per l'amichevole non autorizzata contro la Torres in estate spiega anche quale fosse la confusione che regnava a livello di dirigenza sportiva nella prima parte della stagione.
Nelle undici partite dal tanto sospirato passo indietro rispetto alla gestione Menta l'Unione è quella che ha fatto più punti (solo il Vicenza ne ha fatti altrettanti, ovvero 23), per una svolta che si è iniziata a concretizzare già prima del mercato e che ha avuto ulteriore slancio con la mezza rivoluzione di gennaio.
Tra gli aspetti che più balzano agli occhi, spicca il contributo realizzativo dei centrocampisti. Le caratteristiche della rosa originaria della Triestina 2024/2025 non contemplavano la capacità di fare gol nel reparto. Santoni ha provato a fare di Correia una sorta di mezzala da inserimento, con risultati fallimentari, Voca e Braima hanno l'interdizione nel loro dna, Vallocchia qualche volta ci provava da fuori, ma l'inserimento non è mai stato il suo forte.
Tesser fin dal suo ritorno ha insistito sul concetto di “riempire” l'area di rigore, trovando subito soddisfazione alla sua prima partita a Padova, con il gol del pareggio di Braima. Il salto di qualità, in questo senso, è stato senza dubbio l'arrivo di Ionita che con Lumezzane e Trento ha segnato due reti che spiegano meglio di qualsiasi parola cosa mancasse al centrocampo alabardato a livello di pericolosità per le difese avversarie. E a Vercelli ci si è messo anche Jonsson, oggetto misterioso per praticamente un anno e mezzo ma capace di scalare le gerarchie con professionalità e applicazione. Quello dell'islandese non entrerà egli annali come prodezza balistica, ma fino a qualche settimana fa non avremmo mai visto una mezzala raccogliere un pallone a pochi passi dalla linea di porta avversaria. È anche così che la Triestina si porta a casa anche le partite più complesse (vedi Trento e Pro Vercelli), rimettendo in piedi una stagione impostata malissimo.