Trieste, 21 Novembre 2024

Dai tifosi di cartone all'episodio di venerdì: tutti parlano di noi, ma sempre male...

10 Novembre 2024 Autore: Gabriele Lagonigro

Dell'episodio incriminato abbiamo scritto a sufficienza e non ci ritorniamo più. Restiamo della nostra idea, peraltro condivisa da molti tifosi mentre altri sono convinti che la reazione di Clotet sia stata giustificata. Ognuno ha la sua opinione. Su un aspetto, invece, probabilmente saremo tutti d'accordo. Per l'ennesima volta, la Trieste calcistica è finita sotto i riflettori nazionali e internazionali per episodi che c'entrano poco o niente con la cronaca sportiva. Corriere, Repubblica, Sky, ma anche la stampa brasiliana e tante testate continentali hanno dato ampia enfasi a quanto capitato venerdì sera al Rocco. E con parole ben poco benevole, naturalmente.

Non è la prima volta, purtroppo. Era capitato all'epoca di Fantinel con i famigerati tifosi di cartone, di cui, ahinoi, aveva parlato mezzo mondo. Prima ancora, le ospitate di Tonellotto nei principali programmi televisivi di Rai e Mediaset erano diventate un supplizio per tutti i tifosi che vedevano i conduttori delle trasmissioni, Bonolis e non solo, dileggiare l'ex presidente dell'Unione e indirettamente la povera Triestina. Meno scalpore nazionale aveva destato la fuga di Aletti in Panda, ma alle nostre latitutini ce la ricordiamo per bene. E come non dimenticare l'arresto (o presunto tale) di Mehmeti, finito anche lui nelle prime pagine dei giornali, e non per meriti sul campo, anche se il diretto interessato ha sempre smentito la notizia. E potremmo proseguire con tribunali, fallimenti, punti di penalizzazione, traslochi forzati a Fontanafredda e tanti altri episodi che negli ultimi vent'anni ci hanno fatto diventare la barzelletta calcistica del Nord-est. Perché questo ormai siamo, con buona pace di tutti quelli che amano l'Unione.

L'ultima volta che al Rocco arrivarono troupe internazionali per osannare l'Alabarda era il 2002, quando la splendida creatura creata dall'indimenticato Amilcare sfiorava il triplo salto dalla C2 alla A. Lì sì che eravamo sulla bocca di mezza Europa: per meriti sportivi, non per l'ennesima presa in giro.


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