Trieste, 14 Agosto 2024

Coppa Italia, si riapra quella "vera" alle squadre di Serie C

09 Novembre 2023 Autore: Christian Terracciano

Ormai da anni si discute sul format della Coppa Italia, sempre più al centro delle polemiche di allenatori e tifosi: pochi mesi fa, l'amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, ha rivelato la volontà di rivoluzionare il format, prendendo come modello la FA Cup inglese. La sua, per ora, è rimasta esclusivamente una proposta (il voto del Consiglio direttivo della Serie è stato negativo) ma il rinnovamento della nostra principale Coppa Nazionale è, a mio avviso, doveroso sia per i tifosi, che per affrontare in modo credibile le altre competizioni europee, attualmente più affascinanti; basta prendere come esempio la storica FA Cup, teatro di emozioni e vittorie delle squadre underdog sulle big avversarie, o la Coppa Nazionale di Germania, che pochi giorni fa ha visto il Bayern Monaco, giocando peraltro con quasi tutti i titolari, perdere 2-1 contro il Saarbrucken, o ancora la Coppa di Francia.

Per sopperire al fatto che la nostra Coppa Nazionale venga seguita solo dagli ottavi di finale, quando entrano in competizione le big di Serie A, bisogna, quindi, rivoluzionarla totalmente, rintroducendo almeno tutte le squadre di Serie C e non soltanto quattro formazione del terzo campionato italiano. Un modo di coinvolgere non solo le solite piazze: la FA Cup rappresenta, per certi versi, l'accezione più alta di democrazia applicata al calcio, nel momento in cui possono teoricamente vincerla anche le squadre di provincia e i tifosi possono permettersi di vedere, sul proprio campo di periferia, i grandi giocatori del calibro, nel caso italiano di Osimhen, Leao o Lautaro.

Farlo è possibile e non bisogna andare troppo indietro nel tempo (l'ultima volta fu nella stagione 2006/2007) per vedere una Coppa Italia con ampia partecipazione di società di Serie C (non tutte) e un paio di rappresentanti anche della Serie D. Ma il calendario sempre più fitto, tra Supercoppe a quattro e, soprattutto, Mondiale per Club col nuovo formato a 32 squadre, ha fatto sì che la Lega di Serie A ha bocciato il ritorno al passato di una Coppa nazionale più ampia. Altro che calcio della gente..-

Qualcuno non più giovanissimo (ma nemmeno poi così vecchio...) ricorderà la Triestina impegnare la Roma nel 2003 perdendo solo ai rigori dopo la parità nel doppio confronto (giallorossi che verranno affrontati anche quattro anni dopo), ma tante sfide di richiamo vennero giocate ancora al “Grezar” (compreso il Milan di Sacchi). Oggi per le squadre di C la Coppa è solo “interna” alla categoria e rappresenta più un intralcio che un obiettivo. La speranza di tutti è che l'Unione la Coppa Italia “vera” se la vada a giocare ben presto (gli scongiuri sono ammessi...), ma non sarebbe mai troppo tardi una formula che faccia godere il calcio dei grandi non solo ai soliti noti.


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