Sgomberiamo subito il campo da ogni equivoco: la campagna abbonamenti per la stagione 2024/2025 della Triestina è una buona proposta, con prezzi tutt'altro che esorbitanti e promozioni interessanti, anche se i pacchetti famiglia, ad esempio, potevano essere estesi a tutti i settori, in particolare alla curva, e non solo alla “Colaussi”. Ma, al netto di qualche soluzione che poteva essere diversa, nel complesso ci siamo.

Peccato però intestardirsi su piccoli aspetti che non avrebbero cambiato in maniera sostanziale le cose ma avrebbero dato un segnale positivo nei confronti dei tifosi, in particolare di chi si è sorbito il tragitto per Fontanafredda o non ha potuto sfruttare l'abbonamento per la stagione scorsa. Congelare i prezzi per i vecchi abbonati, magari anche alzando qualcosina il prezzo dei nuovi, non sarebbe stato certo un grande danno economico per chi, giustamente, rivendica a ogni occasione di avere speso 20 milioni di euro nella prima annata a Trieste.

C'è poi un'altra questione, che riguarda il mantenimento delle promesse. Ad aprile vennero annunciati un paio di benefit sul merchandising e sull'iniziativa “porta un amico” per le prime due partite della nuova stagione a favore di chi si è abbonato per il campionato passato. All'epoca si disse che erano le “prime due iniziative” e che “il ventaglio delle proposte non si fermerà qui, con l’obiettivo di vivere un grande finale di stagione e di gettare le basi per un’annata di grandi emozioni”. Invece, al momento, ci si è proprio fermati a quelle iniziative. Per carità, c'è ancora tempo per proporne altre, ma la campagna abbonamenti sarebbe stata l'occasione migliore per presentarle e chiudere il capitolo Fontanafredda con un gesto di vicinanza nei confronti dei tifosi danneggiati dall'esilio. E invece domani assisteremo a una conferenza stampa del Centro Coordinamento dei Triestina Club che spiegherà le ragioni della spaccatura con la società, legata proprio alla campagna abbonamenti. Un vero peccato e un'occasione mancata.