Grande afflusso di pubblico domenica scorsa, presso la Sala Luttazzi in Porto Vecchio, dove per la prima volta i 67 scudetti tricolori, così come tutte le promozioni nelle massime divisioni ed in serie A2, le dolorose retrocessioni e gli eventi storici più significativi per i vari sport di squadra triestini, sono stati illustrati in un docufilm, intitolato “Trieste e lo sport - 100 anni di eventi”. Il lavoro, patrocinato dall’assessorato comunale alle politiche della Cultura e del Turismo e realizzato dal documentarista Dario Roccavini, ha completato idealmente la trilogia dei docufilm sulla storia degli sport di squadra cittadini (“Trieste in A negli sport di squadra”, “Canestri alabardati - storia della pallacanestro triestina” e “Triestina Story - 100 anni e più di storia rossoalabardata”) proiettati lo scorso ottobre.
Roccavini si è detto stupito, in positivo, dalla numerosa partecipazione nonostante il maltempo che si è abbattuto sulla città in concomitanza con l’appuntamento: “Il film iniziava alle 10.30 e onestamente mi sarei aspettato un afflusso misero, invece in modo del tutto inatteso ho visto la sala, che è molto grande, piena per due terzi”. Da tutto questo materiale, l’autore ha tratto gli eventi significativi riunendo in un’unica opera tutti i momenti storici più importanti in questo nuovo docufilm, che in 73 minuti percorre anno dopo anno un secolo di storia sportiva cittadina con tutte le sue tappe, attraverso la descrizione di un narratore ed il susseguirsi di filmati e immagini storiche che regalano, o risvegliano, emozioni mai sopite.
“Quando sono salito sul palco per proferire due parole, alla fine della proiezione, c’è stato un lungo applauso che mi ha davvero lusingato: una grande soddisfazione” ha raccontato Dario Roccavini, al quale, a margine dell’evento, più di qualcuno ha chiesto se vi sarà la possibilità di reperire i docufilm anche in futuro. In questo senso, il suo auspicio è chiarissimo: “Non intendo commercializzare il mio materiale, perché spero piuttosto di poterlo mettere a disposizione della collettività nell’ottica di una cineteca dello sport triestino; mi immagino tre o quattro monitor, tanti quanti i docufilm esistenti, insieme ad un totem touchscreen che possa ospitare l’archivio storico, composto peraltro da filmati tutti restaurati. Il Comune, comunque, è sempre stato più che disponibile e non posso che ringraziarlo”.