Trieste, 29 Aprile 2025

"Climb and Clean": il mondo dell’arrampicata triestina si unisce per ripulire la Napoleonica

30 Marzo 2025 Autore: Marco Cernaz

Una mattinata di pulizia ambientale ha chiamato a raccolta l’intero mondo dell’arrampicata giuliana. Il luogo scelto per questa iniziativa ecologica non poteva che essere l’iconica meta del climbing triestino: l’area boschiva nei pressi delle falesie della Strada Napoleonica.

Ieri mattina, di buon'ora, un centinaio di appassionati si sono ritrovati al parcheggio della “Napo”, per poi dividersi in squadre e, attrezzati con imbraghi, corde, guanti e sacchi neri, si sono sparpagliati sui dirupi per raccogliere rifiuti e materiale vario accumulatosi nel tempo. Una mobilitazione vivace e partecipata, che ha coinvolto tutti gli enti e le associazioni attive nell’alpinismo e nell’arrampicata in tutte le sue forme.

“Climb and Clean”, questo il nome dell’iniziativa, è stata ideata e promossa dalla Asd Progetto Verticale Trieste, capofila dell’organizzazione e del coinvolgimento di quasi una quindicina di realtà associative attive sul territorio della Venezia Giulia.

"Una bella e utile attività - ha commentato Giacomo Petronio, il presidente -. Siamo molto felici, perché erano presenti davvero tutti: dalle sezioni triestine del CAI XXX Ottobre e dell’Alpina delle Giulie, al CAI di Monfalcone e allo Slovensko Planinsko Društvo Trst, fino al Club Alpino Accademico Italiano, al Collegio Guide Alpine FVG e agli amici del Soccorso Alpino regionale. Tante anche le realtà dell’arrampicata sportiva: dal Comitato Regionale della FASI all’Olympic Rock, da Gravità Zero al Gorizia Climbing District. Credo che una tale unità di intenti e una presenza attiva di tutti gli scalatori non si fosse mai vista dalle nostre parti: è un bel segnale, in un ambiente troppo spesso segnato da piccole o grandi divisioni e inutili faziosità. Sono fiducioso che si possa voltar pagina e collaborare sempre di più, tutti assieme".

Un plauso convinto per la realizzazione dell’evento è arrivato anche dal presidente Maurizio De Angelis dell’Associazione XXX Ottobre - Sezione del CAI Trieste, presente in loco con Tullio Ranni, vicepresidente del sodalizio di via Battisti e direttore della scuola di Alpinismo e Arrampicata Libera “Enzo Cozzolino”: "Abbiamo aderito con convinzione all’idea di richiamare tutti gli amanti di questa disciplina a una giornata di attività ambientale. Un sentito grazie e un plauso a tutti i presenti. Si tratta di un bel servizio reso non solo agli appassionati, ma alla cittadinanza tutta".

A presenziare all’avvio della pulizia anche il consigliere regionale Michele Lobianco, che ha rivolto i complimenti a tutti i partecipanti, esprimendo parole di elogio per gli organizzatori.

A fine giornata, il “bottino” è stato notevole: oltre 15 metri cubi di rifiuti e materiale abbandonato da anni sono stati estratti dal bosco e successivamente smaltiti. "Abbiamo tirato fuori davvero di tutto - ha raccontato Gabriele Gorobey, per tutti Sbisi, volto notissimo dell’arrampicata triestina e socio di Progetto Verticale -: da estintori esausti a reti metalliche arrugginite, spazzatura accumulata nel tempo ai piedi del ciglione carsico. Non si trattava certo di rifiuti lasciati dai climber... Tenere pulito il Carso, le nostre falesie e, in generale, preservare la natura è un dovere di tutti".

La volontà di questo “comitato allargato dell’arrampicata” è quella di continuare a fare fronte comune sulle tematiche ambientali, proponendosi come interlocutore credibile nei confronti di istituzioni ed enti nella tutela e valorizzazione del territorio. "Le falesie della Venezia Giulia sono un patrimonio unico - spiega Gorobey -: è noto a tutti che richiamano a Trieste scalatori da mezza Europa e rappresentano una vera chicca, non solo per il climbing, ma anche dal punto di vista naturalistico e turistico. La tradizione dell’arrampicata vede la nostra città protagonista sin dagli albori della disciplina. Su queste pareti - ricorda ancora Gorobey, indicando le vie della Napoleonica - si allenava già Emilio Comici, un secolo fa...".

Tra i prossimi obiettivi del gruppo c’è anche la riapertura di alcune falesie attualmente chiuse:
"Penso all’area della baia di Sistiana, sotto il sentiero Rilke, al vicino settore della Panza dell’Elefante, ma anche alla Grotta Caterina: tutti siti oggi inibiti all’arrampicata. Saremmo ben felici di sederci a un tavolo per discutere di aperture ragionate, magari stagionali, o per portare il nostro contributo nella ricerca di soluzioni che permettano un ritorno alla pratica in aree oggi interdette. In alcuni casi, l’apposizione di grandi reti parasassi o di strutture antivalanga ha compromesso interi settori, come il Mani di Fatima sopra la Strada del Friuli. Dico sempre, ed è un refrain che ripeto spesso: gli alberi ricrescono e l’erba tagliata torna alta... ma la roccia, la pietra, non si può riformare”.

Galleria

Alcuni momenti della pulizia in Napoleonica di sabato 29 marzo <br />
Parte dei rifiuti estratti dal bosco in prossimità delle vie di arrampicata in una ripresa dell'alto
Alcuni momenti della pulizia in Napoleonica di sabato 29 marzo: volontari si calano con corde ed imbraghi<br />

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