Come ogni prima domenica di dicembre, che quest’anno ha coinciso proprio con l’inizio del mese, numerosi podisti e ciclisti si sono trovati a Pese, di prima mattina, per percorrere i (quasi) 50 km con 1350 metri di dislivello del sentiero 3, che conducono all’arrivo di Jamiano dopo aver toccato svariati rilievi della Venezia Giulia in quella che è nota come la Cavalcata Carsica.
Nonostante la mezz’ora di vantaggio, allo start, dei runner rispetto a chi si cimenta in quest’avventura in sella, è tradizionalmente un concorrente sui pedali a giungere per primo al traguardo. Questa edizione della kermesse non ha fatto eccezione, però il primo nome che vogliamo citare è quello della specialista del trail Nicol Guidolin (nella foto, assieme ai primi tre uomini); ormai non è una sorpresa vederla nella top ten delle classifiche generali, ma oggi, sul suo terreno, in termini di pavimentazione, orogenesi e distanza, è riuscita ulteriormente a sbalordire, con una piazza d’onore assoluta in 4h40’47”. La portacolori della Trieste Atletica, presente sull’altopiano anche per “testarsi” in vista della 100 km della Corsa della Bora di domenica 5 gennaio, è stata protagonista di una prestazione autorevole e oculata, in cui ha ripreso dapprima il compagno di società Nazareno Salpistis e poi, a 8 km dalla conclusione, pure Alessandro Sciotto dell’Atletica Monfalcone. C’è da dire che Salpistis ha subito un lieve infortunio, perché ha messo male il piede su alcune rocce coperte dalla vegetazione, però la progressione della Guidolin nell’ultima parte della prova è stata poderosa. Per la cronaca Sciotto – che ieri aveva altresì partecipato alla 24x1ora di Udine per Telethon – ha finito la sua prima ultramaratona col tempo di 4h43’38”, seguito in 4h50’16” da Salpistis, il quale ha invece nel palmares di questo evento un successo e diversi podi. Sciotto aveva condiviso la prima metà della fatica con Matteo Novi che, dopo aver scoperto le carte al recente Trail della Grotta Gigante, non è più una sorpresa; col crono di 4h26’57” ha conquistato lui la vittoria! Tornando al femminile, l’argento in 5h56’09” è andato alla britannica Madeleine Whybrow, che avevamo conosciuto esattamente qui due anni fa, quando aveva trionfato; «alla terza volta di fila che vengo, saprò il tracciato» si era detta tra sé e sé, e invece si è persa, “regalandosi” 2 km extra.
Ad ogni modo una situazione analoga è accaduta a Enrico Del Gallo sulle due ruote; anche lui alla terza esperienza, nonostante la giovane età (è appena maggiorenne), ha sbagliato scelta a un bivio e, a spanne, ci ha rimesso una ventina di minuti. D’altronde competizioni, seppur non ufficiali, come questa, premiano, tra le varie cose, chi non commette errori. Pertanto, con merito, in 3h27’25” si è aggiudicato l’edizione 2024 Tomaž Legiša, tesserato della Tecnoedile che, rischiando di risultare ripetitivi, vi comunichiamo che era alla terza presenza. Aveva praticato questo sport fino al ’94, per poi riprendere un paio d’anni fa, spronato da Gianni Sclip che nell’ambiente tutti conoscono, col fine di misurarsi al mondiale Marathon per amatori, cosa che aveva concretizzato in quel di Pinzolo. Inizialmente alle spalle di Del Gallo, ha approfittato di una situazione di crampi del rivale per sopravanzarlo e poi accaparrarsi questo appuntamento; Del Gallo ha comunque ultimato l’itinerario, seppur con una deviazione di “carattere storico”, tra le trincee, al secondo posto in 3h45’23”. La terza posizione in 3h49’07” è stata appannaggio di Dimitrj Drnovšček, “biker” d’oltreconfine proveniente dal paese di Gradno, sul Collio sloveno, che a sua detta conta solo 8 case. Per completezza citiamo il terzo gradino del podio running femminile, andato pari merito in 6h37’30” alle socie dell’Evoluzione Nordic Silvia De Biasi e Cristina Pelizon.
Piccola curiosità: tra i 150 partenti, numero in linea col passato, per la prima volta non c’è stata alcuna donna iscritta nella categoria delle mountain bike. Encomiabile, vista la lunga giornata impegnativa, il supporto logistico e di redazione delle classifiche fornito da Mario Chersi, il “guru” Sandro Inamo con suo figlio David e infine Claudio Sterpin.