Una perdita, quella di Nereo Svara, in primis per la moglie, i due figli e la famiglia tutta, ma anche per lo sport triestino, di cui è stato valido alfiere a livello internazionale, il mondo dell’imprenditoria e la Confcommercio della quale per molti anni è stato dirigente propositivo, capace, ricco di umanità e apprezzato. Nato il 20 settembre 1935 in una famiglia in cui si mangiava calcio e bistecche, già il nome di battesimo, Nereo appunto, lo stesso dello storico giocatore dell’”Unione” prima e del “paron mister”, predesignava una carriera sportiva.
Diplomatosi ragioniere all’Istituto "Da Vinci", si mise in luce nei campionati studenteschi con il salto in alto. Accolto quindi nella sezione di atletica leggera della Società Ginnastica Triestina, l’indimenticabile tecnico Ottone Cassano lo indirizzò a specializzarsi nella corsa 110 metri ad ostacoli, portandolo alla prima maglia azzurra nel 1958 a Torino, contro la Svizzera. In Nazionale divenne quindi allievo del prof. Sandro Calvesi e, da allora, fu un crescendo di successi. Partecipò agli Europei di Stoccolma (1958) e, l’anno dopo, si piazzò al primo posto nell'incontro di Malmoe, in Svezia e nel triangolare di Roma con Germania e Finlandia, ottenendo peraltro ottimi risultati, sempre nello stesso anno, alle Universiadi di Torino.
Pure il 1960 iniziò coi migliori auspici, azzurro a Londra contro l'Inghilterra, vincitore a Siena negli incontri con la Jugoslavia, a Oslo con la Norvegia e a Milano con la Francia. Seguirono le Olimpiadi di Roma del 1960 dove si qualificò per un soffio quarto, solo perché frenato da un’infezione intestinale da tenia. Quindi, nel 1962, il ritiro, dopo i Campionati Europei di Belgrado.
Ma le gesta sportive non finiscono qui. Basti pensare al record italiano, stabilito a Siena il 9 luglio 1960, con 14'' netti, ribadito a Verona (14 maggio), Palermo (7 ottobre) e Roma (15 ottobre), tempi allora di assoluto rilievo per le superfici delle piste in carbonella e terra rossa. E' stato inoltre campione italiano per due anni consecutivi e di fatto, per anni, il secondo in Europa. È ancora vivo, il ricordo degli epici duelli con il tedesco Martin Lauer e il connazionale Giorgio Mazza.
Conclusa l'attività agonistica frequentò l'ISEF di Roma dove conseguì il diploma di educazione fisica che mise a frutto insegnando per lunghi anni al suo ex Istituto superiore, il “Da Vinci”, ed avviando molti giovani alla pratica sportiva e all’atletica in particolare.
Ma Nereo Svara fu anche imprenditore, collaborando con la moglie, già campionessa italiana di ginnastica artistica con la maglia della SGT, nella gestione dei negozi di abbigliamento Caprice prima, in via S. Lazzaro e Fendi poi, in Capo di Piazza e dirigente associativo di primo piano. Per oltre 25 anni, infatti, occupò ruoli di responsabilità in seno alla Confcommercio provinciale e in alcuni sodalizi ad essa aderenti. Fu infatti presidente di Federmoda, vicepresidente dell’Associazione Commercianti al Dettaglio di Confcommercio e presidente della relativa Società di Servizi nonché membro del Consiglio di Amministrazione del Congafi, l’attuale Confidi della Venezia Giulia. Da rammentare anche il suo impegno nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRTrieste in rappresentanza dell’allora Camera di Commercio di Trieste.
Signorile, disponibile e garbato come pochi, resterà senza dubbio nel ricordo di molti.