Se ne va un'icona del nuoto a Trieste. Fulvio Zetto, allenatore di generazioni di atleti, è scomparso in queste ore, lasciando un vuoto profondo al di là della solita retorica. Chi scrive lo aveva conosciuto assai bene. Qualche anno fa, l'amica Barbara Pozar, all'epoca vicepresidente della Triestina Nuoto e purtroppo prematuramente scomparsa anche lei, ci chiese una sorpresa per Fulvio: un libro su di lui, da consegnargli in occasione del centenario dell'Ustn, a sua insaputa. Da lì al primo incontro con Zetto il passo fu breve.
Inizialmente schivo, quasi burbero, il "maestro" di molti nuotatori si trasformò velocemente in un amabile divulgatore di storie, tante, su di lui, sulla società nella quale ha vissuto gli anni più belli della sua carriera e naturalmente su questa splendida disciplina che ha caratterizzato la sua vita. Ne venne fuori un libricino simpatico, ma soprattutto si creò un'empatia che ad ogni incontro si rinforzava sempre di più. E' per questo che con profonda commozione abbiamo appreso, poco fa, della sua scomparsa e assieme alla Triestina Nuoto anche noi ci stringiamo attorno alla moglie Clara e a tutta la sua famiglia. Come ha giustamente ricordato il club alabardato con una nota, "Fulvio è stato molto più di un allenatore, tecnico di spessore nazionale, riferimento per generazioni di atleti: è stato un punto fermo, una presenza costante e rassicurante nei momenti di crescita, di successo e anche di difficoltà. Con la sua passione instancabile, il suo spirito generoso e la sua inconfondibile umanità, ha contribuito a scrivere pagine importanti della nostra storia".
Con lui se ne va un pezzo del nuoto triestino, un pezzo importante della nostra storia sportiva.
(Nella foto il momento in cui gli venne consegnato il libro nel corso del Centenario dell'Ustn)