Trieste, 26 Ottobre 2024

Barcolana, bilancio d'oro: altro pienone e altra promozione internazionale

14 Ottobre 2024 Autore: Gabriele Lagonigro

La paura che fosse una Barcolana con assenza totale di vento c’è stata, eccome. Il risveglio, ieri all’alba, è stato completamente piatto e pressoché fino alle 10 non si è mossa foglia. Ma gli esperti, quelli dell’Osmer in testa, avevano lasciato intendere già un’ora prima del colpo di cannone che non ci si doveva preoccupare. Ed infatti, a metà mattina, è entrato il vento da sud e lo spettacolo ha avuto inizio.

E così la 56esima edizione della grande festa è stata un successo, e quest’anno, più ancora che in passato, è riuscita ad abbracciare una marea di eventi e iniziative in grado di superare le già ricche manifestazioni delle Coppe d’Autunno precedenti. Oltre 300 gli appuntamenti calendarizzati nella decina di giorni su cui si spalma la Barcolana: sport, naturalmente, ma anche arte, musica, approfondimenti scientifici e tanta attenzione per il sociale. L’inclusione è diventato un vocabolo molto in voga nella nostra epoca e a volte è usato persino a sproposito o per accalappiarsi qualche simpatia (o like...) in più ma non è certo il caso della kermesse velica, anzi. Qui l’integrazione è a 360 gradi ed è motivo di orgoglio vero sia per la capacità di organizzare regate dall’alto tasso agonistico per chi è portatore di specifiche disabilità, ma anche per la sensibilità dimostrata verso tante realtà del terzo settore avvicinatesi in questi anni alla Barcolana. E lo è anche la parità di genere. D’altronde la vela è una disciplina in cui la forza fisica conta fino ad un certo punto, e nella quale le donne possono competere ad armi pari con i maschietti.

Ma la vera forza della kermesse, ancora una volta, si è palesata dai numeri. Al solito, c’è chi ha parlato di un’affluenza complessiva di 200, chi addirittura 300 mila persone fra Rive e vie limitrofe in questo week-end. Impossibile naturalmente enumerarle ma ciò che è certo è che anche stavolta Trieste era piena, anzi strapiena, e ristoranti, negozi e soprattutto le strutture ricettive hanno fatto affari d’oro. Facendoci anche la cresta, in qualche caso: ma è il mercato, e quindi bene così.

Non scopriamo certo l’acqua calda dicendo che la nostra città è sempre più conosciuta, in Italia ma anche in molti paesi europei, per la sua Barcolana e al di là di qualche naturale contrattempo dovuto al traffico e alla difficoltà nel trovare parcheggi, tutta Trieste dovrebbe rendere omaggio alla Svbg per il lavoro svolto - spesso gratis - per accrescere l’indotto economico del territorio. Sono 700, complessivamente, le persone che lavorano nel corso dell’anno nello staff della Barcolana e una parte molto consistente di questi sono volontari. Se il terziario locale e più in generale l’immagine della città ne beneficia così tanto in tutto il mondo, il merito principale è loro. Non bisogna dimenticarlo e non bisogna smettere di ringraziarli.


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