Trieste, 26 Ottobre 2024

Un ko senza drammi, con un bicchiere mezzo pieno da salvare

21 Ottobre 2024 Autore: Alessandro Asta

37, 36, 34 e 31. No, non diamo i numeri causa lo “sconforto” della prima sconfitta stagionale della Pallacanestro Trieste, ma basta sciorinare queste cifre per spiegare per bene e allo stesso tempo con sufficiente sintesi la causa dei mali biancorossi per il ko di ieri sera contro Reggio Emilia. Perché quelli lì sono i dati dei minutaggi rispettivamente di Brown, Valentine, Uthoff e Ruzzier, causa le defezioni sin prima della palla a due di Colbey Ross e Jeff Brooks. Ovverosia, quattro quinti di starting-five “spremuto” giocoforza alla causa di un match diventato poi di difficile gestione dal terzo quarto in poi.

Lo diciamo subito: nessun dramma per i due punti persi contro l’Unahotels, che ha attuato la… tempesta perfetta approfittando del roster incompleto di Jamion Christian. E il coach, per sua stessa ammissione, nei minuti finali ha provato a ribaltare l’inerzia ormai in mani reggiane puntando tutto su un quintetto basso, armato però solo di tiro da tre che ha finito poi per non entrare più quando serviva dare la scossa. Ma lo ripetiamo: in una situazione di improvvisa emergenza biancorossa a precedere la palla a due, alla lunga la lotta contro una squadra ben attrezzata, che ha messo a ferro e fuoco non solo il perimetro ma anche le linee di penetrazione (Trieste, l’uno contro uno di Winston e soci, non è mai riuscita a reggerlo…) sarebbe diventata impari. Detto, fatto.

C’è però un bicchiere mezzo pieno da salvare, al netto che sabato prossimo a Treviso (con ben quattro torpedoni di tifosi biancorossi già prenotati e il quinto da completare) dovrebbe essere scontato rivedere in campo i due assenti eccellenti di ieri. Ovverosia, il ritorno di Justin Reyes che aspettavamo di rivedere solo tra qualche settimana (la forma fisica è naturalmente quella che è al momento attuale, ma l'aver rivisto sul parquet uno dei protagonisti della passata stagione è di per sé già tanta roba) e le buone prove sia di Uthoff (che ormai non fa più testo, perché i gradi di leader silenzioso se li è già presi da un po’ di tempo) e soprattutto di Johnson, sempre non bellissimo di vedere ma sostanzioso con quei 13 punti, 7 rimbalzi e anche 2 assist nei 23 minuti passati in campo. E per una squadra spiccatamente votata a far del male dal perimetro, il tassello che sulla carta regala le maggiori incognite è quello che invece si sta dando maggiormente da fare e che soprattutto ha le possibilità di essere l’arma in più nello scacchiere tattico biancorosso.


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