Il più bel problema, se possiamo chiamarlo così, è quello dell’abbondanza. Un qualcosa che la Pallacanestro Trieste non aveva sin qui provato in campionato, complici i tanti problemi fisici che hanno tenuto sempre l’infermeria costantemente piena. Ora invece, all’indomani della bella vittoria contro la Bertram Tortona e l’approdo di Sean McDermott (che, con buona probabilità, vedremo domenica prossima in campo in casa della Germani Brescia), c’è solo l’imbarazzo della scelta per Jamion Christian. Con annesso quesito che già attanaglia la mente dei tifosi: chi, tra i sette stranieri a disposizione, si accomoderà in tribuna?
Per rispondere a questa domanda, i quaranta minuti di ieri sera hanno senza dubbio sciolto la riserva su chi non sarà la pedina sacrificabile dello scacchiere giuliano. Con la miglior versione dell’anno di Justin Reyes (che con McDermott condivide lo stesso spot in campo), tornato a buoni livelli di condizione fisica e soprattutto in grado di poter fare la differenza, il famoso concetto di “aggiungere qualcosa e non togliere nulla” in ambito di roster calza a pennello. E privarsi proprio adesso del portoricano è un esercizio difficile da fare, non solo dal punto squisitamente… sentimentale. In casa biancorossa non si lascerà dunque nessuno indietro, con l’introduzione del nuovo giocatore appena arrivato e già visto a Varese che potrà essere graduale e senza la fretta di chi non ha alternative valide in campo.
Inevitabile dunque fare delle scelte in corso d’opera, di partita in partita, studiando anche l’avversaria di turno e non guardando necessariamente solo agli acciacchi. Con i delicati equilibri da non stravolgere, Trieste dunque guarda con fiducia all’immediato futuro con l'enorme vantaggio di poter anche scegliere. Anche perché “scoppiare di salute”, con annesse possibilità-extra di rotazione, non è affatto male per un team che punta a confermarsi tra le protagoniste del campionato.
(credits ph. Pallacanestro Trieste)