Trieste, 30 Dicembre 2024

Trieste, puoi sorridere di nuovo: difesa e mentalità di squadra per restare tra le "Top 8"

16 Dicembre 2024 Autore: Alessandro Asta

Forse non è totalmente corretto parlare di “vittoria della svolta” in casa Pallacanestro Trieste. Ma siamo sicuri di non sbagliarci che, nell’analizzare quella di ieri all’Unipol Arena, si può tranquillamente parlare di due punti trovati con la mentalità vincente che questa squadra ancora una volta dimostra di avere nel proprio DNA. In barba all’annoso problema degli infortuni e di un unico atteggiamento fuori luogo, quello di Valentine ieri sera, uscito dalla partita dopo appena 14 minuti con quel doppio tecnico ravvicinato a gridare vendetta sulla condotta mentale del giocatore (un qualcosa su cui inevitabilmente il coaching-staff biancorosso dovrà analizzare con attenzione). Ma al netto delle variabili negative, ce ne sono tante che pesano invece in maniera favorevole nella “W” contro la Virtus Bologna. Che avrà sì anche lei i suoi problemi (senza Belinelli e soprattutto Shengelia, è stata la brutta copia della Segafredo in formazione-tipo) ma che al tempo stesso è e rimane una delle big della serie A. E allora sì che l’impresa biancorossa può essere definita tale.

Il ritorno di Colbey Ross, giocatore-chiave di un team che ieri sera a un certo punto rischiava di essere senza un vero leader conclamato, è solo la punta dell’iceberg. Perché forse quella contro le “Vu Nere” è stata la partita più intelligente che Trieste abbia giocato sin qui in stagione. Che questo fosse un team abituato a non piangersi addosso lo si era visto sette giorni prima contro Brescia e limitarsi a parlare solo dei 19 punti dell’ex Varese (e delle sue tre triple nell’ultimo quarto) sarebbe un esercizio ingiusto per quello che il collettivo di Jamion Christian ha fatto vedere nei quaranta minuti di ieri, a livello di squadra. Perché le sole 7 palle perse (record biancorosso dopo le 9 nella vittoria contro Milano di inizio campionato), la lotta vinta sotto i tabelloni a livello di rimbalzi, la buona propensione in ambito di assist (8 solo per Ruzzier, sempre più un “americano aggiunto”), e una difesa attenta al punto giusto su cui la Segafredo ha sbattuto i denti tante volte (grazie anche al contributo dei giocatori italiani), sono gli ingredienti per una ricetta gustosa che tengono i biancorossi nell’annovero delle otto squadre migliori. E con due sfide interne consecutive (la prima in programma sabato sera contro Cremona), tenersi stretta la parte più nobile della classifica. Con la mentalità giusta appunto, quella di chi sa di potersi giocare chances importanti nonostante le tante noie fisiche di questa parte di stagione.

(credits ph. Pallacanestro Trieste)


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