Trieste, 30 Ottobre 2024

Successo in campo e sugli spalti: al Palaverde risuona la Marinaresca

27 Ottobre 2024 Autore: Gabriele Lagonigro

Treviso, in un modo o nell'altro, porta bene. Se negli anni d'oro di Stefanel e anche in quelli successivi vincere al Palaverde, per noi, era impresa praticamente impossibile, nelle ultime stagioni il campo della Marca ha visto più volte trionfare la Pallacanestro Trieste. Era capitato nel 2018 in gara-3 di semifinale play-off di A2, un +32 che aveva regalato ai biancorossi la finale, poi vinta contro Casale. Ed è successo di nuovo ieri, e come sei anni fa in un tripudio biancorosso sugli spalti.

Da tempo non si vedeva un'affluenza così cospicua di tifosi biancorossi in trasferta per una gara di regular-season: fra pullman (cinque) e auto private erano ben oltre 300 i supporter alabardati presenti nello spicchio a loro riservato, più un altro gruppo di decine di triestini posizionati dietro la panchina giuliana. Un tifo appassionato, caldo, non privo di sfottò agli avversari, per carità, all'interno di quella rivalità campanilistica che è abitudine a tutte le latitudini. Lo è stato molto di meno, invece, lo striscione offensivo verso i 70 anni del ritorno di Trieste all'Italia esposto nella curva trevigiana: un gesto poco goliardico, che peraltro non è stato disapprovato dal resto del palazzo. E questo dispiace non poco, anche se in molti, probabilmente, non ne avevano capito il significato.

Una gran bella serata, a parte questo spiacevole episodio, in una splendida cornice, in ogni caso, anche se l'impianto veneto non era al completo: poco più di 4.100 gli spettatori totali, con qualche buco evidente soprattutto in tribuna. Trieste ha dominato sul campo e pur riconoscendo il calore costante della curva di casa, il tifo biancorosso ha vinto anche sugli spalti. La Marinaresca finale ha sancito la festa, i giocatori a cantare assieme ai loro sostenitori e coach Christian richiamato a gran voce dagli ultras per dare il cinque ai supporter è stata la fotografia più emozionante di una serata indimenticabile. Salutate la capolista, il coro finale. Magari solo per una notte, ma è bello così ed è giusto sognare.


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