Davanti al pubblico amico gli uomini di coach Christian sono stati chiamati all’esame di riparazione dopo la brutta figura rimediata contro la Reyer nella precedente uscita stagionale. Al palasport di Valmaura stavolta si sono trovati dinnanzi l’ostica compagine trentina, allenata in maniera esemplare da coach Paolo Galbiati, che sin qui è stata tra le protagoniste indiscusse della stagione (avendo, tra l’altro, alzato al cielo la Coppa Italia a febbraio). Come hanno figurato in questa circostanza i nostri cestisti in canotta rossa?
QUINTETTO TRIESTE: Brown, Johnson, Ross, Uthoff, Valentine.
QUINTETTO TRENTO: Bayehe, Cale, Ellis, Forray, Lamb.
SINTESI DELLA PARTITA.
PRIMO TEMPO: palla a due con la solita bella cornice di pubblico e il calore dei tifosi a farla da padrona. Il primo pallone è alabardato e Uthoff realizza subito da tre punti. Per gli ospiti risponde con grinta Cale, che va a schiacciare e poi, qualche azione dopo, segna pure dalla lunga distanza. Entrambe le compagini partono bene. Al 2° minuto di gioco la seconda tripla di Uthoff riporta il momentaneo equilibrio in campo (8-8).
La difesa triestina è ben schierata, ma Trento riesce sempre a trovare una soluzione positiva in fase offensiva: 11-15 sul tabellone triestino a metà del primo quarto. Dalla panchina entra McDermott e va subito a segno con una bomba interessante, ma nemmeno il tempo di rifiatare e gli avversari già realizzano sull’altro lato del parquet.
Nel proseguo Valentine e soci sembrano soffrire non poco la fisicità della squadra trentina, pur restando costantemente in scia. Un indemoniato Cale ruba palla e deposita il +7 per la squadra in canotta bianca (suo decimo punto personale). Si lotta su ogni pallone. A poco più di due minuti dal termine del periodo realizza dapprima Cale dalla lunga e poi gli risponde con la stessa moneta Candussi per la gioia del pubblico di casa: 21-26. Gli uomini di coach Christian, pur mettendocela tutta, non riescono ad arginare Cale, che nell’ultimo minuto segna il suo 16° punto personale. Alla tripla di Ford risponde il beniamino di casa Michele Ruzzier: 24-32 sul tabellone del PalaTrieste.
Nell’avvio del secondo quarto la compagine giuliana deve trovare uno schema per chiudere gli spazi in difesa e catturare qualche rimbalzo in più, con l’obiettivo di ricucire quanto prima lo strappo. Le difese di entrambi i team fanno buona guardia: ci pensa Denzel Valentine a dare carica ai suoi con quattro punti di fila, portandoli sul -4. Ruzzier è costretto a spendere il secondo fallo personale: Ford fa 2 su 2 dalla linea della carità (28-36). Sul parquet i cestisti lottano come dei leoni e Johnson conquista due preziosi tiri liberi (realizzando solo il secondo).
A metà del secondo periodo i padroni di casa sono ancora costretti ad inseguire: il tap-in di Johnson riporta i ragazzi alabardati sul -4 (32-36). Poi Trento torna a fare la voce grossa, con una transizione da manuale ed il canestro di Ellis, che in questo frangente si mette in luce. La panchina triestina è costretta a correre ai ripari, chiamando time-out. A quattro minuti dall’intervallo lungo gli avversari si portano avanti di 10 lunghezze, ma Valentine non ci sta e mette una tripla pesante, che accende le speranze in una rimonta alabardata.
Per gli ospiti Ellis ingrana la quinta, andando a realizzare canestri solo in apparenza facili. Il distacco aumenta e la Pallacanestro Trieste deve ora inseguire 14 punti di svantaggio (37-51). Brown danza nel pitturato segnando con l’aiuto della Dea bendata. Dall’altro lato del campo Zukauskas non è da meno, mettendo la firma sul 53° punto per la squadra ospite. Il numeroso pubblico spende un sentito applauso d’incoraggiamento, capendo la difficoltà dei propri atleti in campo. Si va all’intervallo lungo con il sottomano di Uthoff (10° punto personale) e un fallo assegnato alla difesa triestina a tempo quasi scaduto, con 1/2 di Ellis per il momentaneo 41-54.
SECONDO TEMPO: la squadra di coach Christian rientra dagli spogliatoi pienamente cosciente che c’è bisogno di un altro ritmo se vuole rimettere in discussione la serata. E si mette a suonare tutta un’altra musica. Valentine cattura un rimbalzo sull’errore dalla lunga di Forray. In attacco Markel Brown mostra di avere la mano educata dalla lunga distanza e riporta gli alabardati sul -10. Si fa sentire anche Johnson con canestro e libero aggiuntivo: 47-54 sul tabellone del PalaRubini. I liberi realizzati da Colbey Ross portano ossigeno alla compagine alabardata. Sulla schiacciata prepotente di Johnson ed il parziale di 10-0, la panchina ospite corre ai ripari.
Dopo qualche errore in conseguenza degli elevati ritmi dell’inizio del terzo quarto e delle energie spese, la difesa giuliana è costretta a spendere un fallo sul tentativo di schiacciata di Ellis, che ai liberi è preciso. Un assist perfetto di Ross mette Uthoff in condizione di realizzare praticamente in solitaria il suo 12° punto personale. Escono dal campo rispettivamente Johnson da un lato e Lamb dall’altro lato della panchina.
Si arriva a metà quarto con le realizzazioni di Zukauskas e Niang, che riportano gli uomini di coach Galbiati sul +8. La compagine in maglia rossa sembra pagare lo sforzo che l’ha portata quasi all’aggancio, e negli ultimi minuti spreca più di qualche pallone. Arriva pure il 3° fallo personale di Ruzzier, che non è una buona notizia per la panchina alabardata. I padroni di casa faticano in attacco a trovare la via del canestro, ne approfittano Niang e compagni, che in un amen si riportano sul +11 (56-67 sul tabellone). Gli umori sono opporti: coach Christian chiede di aumentare ritmo e precisione, mentre Galbiati predica ai suoi calma e pazienza in vista del vantaggio acquisito sin qui.
McDermott segna una bomba pesantissima, che tiene in vita le speranze dei numerosi tifosi giuliani, riportando i suoi sul -8. Il terzo periodo si chiude con l’assist al bacio di Ruzzier per la schiacciata di Brooks (ed i suoi primi punti della serata).
Iniziano così gli ultimi 10 minuti della sfida sul momentaneo 61 – 67. Il playmaker triestino Michele Ruzzier ubriaca la difesa avversaria e realizza da due, poi Candussi purtroppo non è altrettanto preciso da tre punti. Su una possibile infrazione di passi arrivano sia la bomba dell’Aquila Trento sia un tecnico alla panchina alabardata, col libero di Ford che valgono il nuovo allungo trentino (+8).
Nel proseguo è proprio Jordan Ford con due canestri consecutivi a riportare i ragazzi di Galbiati a 9 punti di vantaggio. Qualche imprecisione di troppo in fase offensiva costa cara ai padroni di casa. Sul risultato di 67-78 sono 11 i punti da ricucire a 6’33” dalla fine. In quel momento succede purtroppo quel che non dovrebbe accadere: vola di tutto dagli spalti (prevedibili multe in arrivo per il club alabardato).
Ma non è ancora finita. C’è imprecisione su ambo i lati del campo. A 5’11” da giocare ci pensa Ross ad andare a segno, a cui risponde subito l’attacco avversario: come in una partita a scacchi, ad ogni mossa triestina, gli avversari rispondono con un’altra altrettanto efficace. Sul parziale 69-84 a quattro minuti dal fischio finale ci vorrebbe un miracolo per rimettere il match in discussione.
A poco più di 3 minuti dalla fine c’è spazio per la tripla di Uthoff e il canestro in tap-in di Johnson (entrambi tra i più incisivi in campo). Poi Ross realizza il suo 14° punto della serata. Proprio l’atleta americano non ne vuole sapere di gettare la spugna, andando a realizzare una tripla pesantissima nell’economia della partita. Spinti dai propri tifosi, seguono l’esempio anche Uthoff, che realizza il suo 18° punto Brown da tre, che rimettono la gara a tutti gli effetti in discussione: 85-88 sul tabellone, con la panchina ospite a richiamare i giocatori in panchina.
A 19 secondi dal fischio finale arriva la bomba dalla lunghissima distanza di Valentine. A 11” dalla sirena arriva il fischio arbitrale alla difesa triestina e poi il secondo, che manda in lunetta gli avversari. A Zukauskas non trema la mano e realizza entrambi i liberi: 88-92 sul tabellone. Negli ultimi istanti della gara l’Aquila riesce così a capitalizzare quanto messo in cassaforte durante tutta la gara. Al Palasport di Valmaura la serata finisce con il risultato 88 – 94 per gli ospiti, che anche stasera hanno dimostrato di essere tra i principali candidati per lo scudetto.
PALLACANESTRO TRIESTE 88
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 94
(24-32; 41-54; 61-67)
PALLACANESTRO TRIESTE: Obljubech ne, *Ross 17 (3/5, 2/5), Deangeli, *Uthoff 18 (4/6, 3/7), Ruzzier 5 (1/2, 1/2), Campogrande ne, Candussi 3 (1/3 da tre), *Brown 11 (2/4, 2/6), Brooks 4 (2/3), McDermott 8 (1/1, 2/4), *Johnson 10 (4/7), *Valentine 12 (3/7, 2/7). All. Christian
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: *Ellis 18 (6/9, 1/3), *Cale 19 (3/5, 4/4), Ford 13 (2/7, 2/4), Niang 11 (4/7), *Forray (0/2 da tre), Mawugbe 4 (2/2), *Lamb 17 (2/6, 4/7), *Bayehe 6 (3/6, 0/1), Badalau ne, Zukauskas 6 (2/4, 0/3), Mohamud. All. Galbiati
ARBITRI: Lanzarini, Dori e Valleriani
COMMENTO: stasera la Pallacanestro Trieste non ha affatto demeritato sul parquet casalingo, ma si è trovata a battagliare contro una compagine molto ostica, molto agile e con giocatori veramente esplosivi, che sovente hanno mandato in tilt la difesa giuliana. La sconfitta di questa sera, contro una delle principali contendenti per il titolo finale, ha avuto un sapore molto diverso rispetto a quella rimediata una settimana fa al Taliercio. Adesso però, per centrare i playoff e salutare dignitosamente coach Jamion Christian, non è più consentito fare passi falsi.