Trieste, 22 Gennaio 2025

Più forte degli infortuni: per Trieste un girone d'andata da squadra vera

13 Gennaio 2025 Autore: Alessandro Asta

Per 24 minuti abbondanti, la Pallacanestro Trieste ha provato l’ebbrezza di poter essere finalmente al completo. Ma la Dea Bendata evidentemente sembra davvero essere avversa a una squadra che, nonostante tutto, ha chiuso bene un girone d’andata pieno zeppo di difficoltà fisiche. E le uscite anticipate di Ross e Ruzzier contro Pistoia (a preoccupare di più, al momento, sono le condizioni di quest’ultimo) rappresentano quella sgradevole linea di continuità che i biancorossi – giocoforza – saranno costretti a portarsi dietro anche nelle prossime settimane.

Al netto di aver “festeggiato” il ritorno sul parquet di Justin Reyes (la cui condizione fisica naturalmente non può essere ottimale, dopo mesi spesi a recuperare i guai a quel ginocchio diventato la croce del portoricano...), questa Trieste che gira l’esatta metà di stagione regolare con 18 punti, con annesso record abbondantemente positivo tra vittorie e sconfitte e il settimo posto che le ha valso la meritata qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, ha una grandissima dote nel proprio DNA. Ovverosia, quello di essere arrivata al primo obiettivo dell’annata nonostante la serie infinita di grattacapi fisici. E il tutto senza rincorrere al mercato, cosa che la stragrande maggioranza delle società di serie A avrebbero fatto. Questione di una coerenza che è sempre trasudata dalle parole di Mike Arcieri e che va nuovamente sottolineata all’indomani della nona (e per nulla scontata) vittoria di campionato ottenuta ieri pomeriggio contro l’Estra.

Attendendo con impazienza che anche la sfortuna cominci a guardare altrove, il “bilancino” di metà campionato per Trieste non può che essere positivo. La leadership dei propri "pretoriani" ha di fatto tolto le castagne dal fuoco in alcune partite difficili, i finali punto a punto hanno più premiato che punito la squadra di Jamion Christian. E questo, lo ripetiamo ancora una volta, è il sinonimo di una mentalità vincente e di un gruppo che – al netto delle grandi individualità che possiede – non si è mai pianto addosso e ha sempre saputo fare quadrato. Anche nell’addio ufficializzato ieri sera a Stefano Bossi, che saluta il biancorosso per rituffarsi in serie A2 con Orzinuovi, con il tributo al play triestino all’interno dello spogliatoio raccontato dal diretto interessato a sottolineare come ci sia un gruppo dannatamente forte e coeso a poter fare la differenza anche semplicemente “salutando” un ormai ex compagno di squadra.

Certamente, per la Pallacanestro Trieste, il difficile arriva ora. Perché riconfermarsi tra le big del campionato, all’interno di un girone di ritorno che minaccia di essere infuocato anche per le tante concorrenti pronte a inserirsi nella lotta playoff (Venezia su tutte, in rapida ascesa dopo un inizio problematico), sarà roba da cuori forti e temprati. Ma per quanto visto sin qui, restare tra le prime otto è una missione possibilissima per una squadra fatta da uomini veri. Al netto naturalmente di vedere soprattutto quella dannata infermeria vuota…
 


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