Senza pressioni di dover fare risultato a tutti i costi, ma con quel piccolissimo vantaggio di affrontare una squadra che non se la sta passando affatto bene, tra campionato ed Eurolega. Definire come “ottima occasione” quella di giocare domani al Forum di Assago contro un’Olimpia Milano letteralmente malconcia per le assenze di Mirotic, Causeur e Diop (e con la coppia Bolmaro-LeDay sicuramente non al meglio della condizione), rappresenta per la Pallacanestro Trieste un’arma a doppio taglio. Perché se da un lato paragonare l’ottimo momento giuliano – fatto da tre vittorie di fila – è dannatamente facile rispetto al ruolino di marcia dell’EA7, uscita sconfitta domenica scorsa dal Taliercio di Venezia e ancor di più bastonata da Istanbul col -44 rifilatole dall’Efes, dall’altro puntare l’attenzione solamente verso le disgrazie altrui rappresenta lo sbaglio più grossolano su cui il team di Jamion Christian non può permettersi il lusso di scivolare.
Di certo, i biancorossi hanno il vantaggio di essere con la mente sgombra da brutti pensieri: l’attuale quinto posto in classifica, con gli stessi punti sin qui inanellati proprio da Milano, è una comfort zone non indifferente. Tanto più per un team che ha iniziato da poco a essere finalmente al completo, un plus tutt’altro che disprezzabile per chi ha saputo costruire una prima parte di stagione da protagonista. Al di là delle tante defezioni meneghine, quella di domani all’Unipol Forum (palla a due alle 17.00, arbitreranno Baldini, Valzani e Bongiorni) resta comunque una partita molto difficile. Perché l’Olimpia ha tanto talento in ogni ruolo, da Nico Mannion ad Armoni Brooks sino a Shavon Shields, al “nostro” Stefano Tonut e al nuovo arrivato sotto i tabelloni Frederick Gillespie (e su quest’ultimo, va puntato molto sulla sua sin qui deficitaria percentuale dalla linea della carità…). Ma indubbiamente, a mesi di distanza, c’è ancora l’eco della brillante vittoria al PalaTrieste all’esordio di campionato, quella che di fatto ha indirizzato sin da subito il cammino biancorosso (e c'è quel +6 di Valmaura da difendere in ambito di differenza canestri che, più in là, potrebbe servire non poco in ottica di posizione finale di regular season). Il pensiero di tirare nuovamente lo sgambetto alla formazione di Ettore Messina rimane dunque un esercizio tanto semplice, quanto fattibile.