Trieste, 08 Gennaio 2025

Il “gioco dei veleni” altrui e la lezione di stile biancorossa: Trieste vince anche in questo

06 Gennaio 2025 Autore: Alessandro Asta

Da una parte la vittoria fondamentale e preziosissima che ha regalato a Trieste il pass per le Final Eight di Coppa Italia del prossimo mese di febbraio (per conoscere l’avversaria dei biancorossi sarà però da attendere l’ultima giornata del girone di andata, in programma domenica prossima), dall’altra le feroci polemiche lanciate dal numero uno di Scafati Nello Longobardi per un arbitraggio (quello dei signori Sahin, Gonella e Catani) che avrebbe indirizzato il match in mani giuliane. Era finita così la domenica del PalaMangano, quella che ha consegnato alla Pallacanestro Trieste l’accesso tra le prime otto d’Italia al giro di boa del campionato. Ed è finita – a nostro avviso – nel modo più ingeneroso possibile per la squadra di Jamion Christian, etichettata dal patron della Givova come realtà che nella settimana precedente alla partita si era lamentata dell’arbitraggio di Paternicò, Galasso e Marziali, avendo poi come “premio” a Scafati una condotta dei fischietti a proprio favore.

Non entreremo ulteriormente nell’analisi di ciò che Longobardi (storicamente non nuovo a questo tipo di affermazioni in sala stampa) ha dichiarato nell’infuocato dopo partita di ieri al PalaMangano. Tanto più che il presidente di Scafati, già nel 2014, aveva definito “indegni esecutori di ordini” e di “degni rappresentanti di gente che non lavora ma che comanda nei Palazzi che contano” la coppia di direttori di gara Ciccodicola e Spinelli, colpevoli a suo avviso di aver dirottato l’allora vittoria di Pescara in mani abruzzesi. Vogliamo bensì spezzare una lancia a favore della Pallacanestro Trieste e in particolare proprio di coach Christian, che sette giorni prima nel post-gara dopo il ko interno con Venezia, a una domanda puntuale in sala stampa proprio sull’operato non certo “casalingo” degli stessi Paternicò, Galasso e Marziali, aveva parlato di “rispetto nel lavoro dei fischietti” e di un modo di comunicare nei confronti del coach che era stato definito “il migliore di tutta la stagione”. Accettando dunque il verdetto del parquet, senza trincerarsi dietro a sterili deterrenti.

Una lezione e una vittoria di stile dentro e fuori dal campo per Trieste, che ha blindato ieri le F8, a differenza di chi invece sputa veleno e sentenze.


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