Forse, per la prima volta in tutta la stagione, si può davvero cominciare a sorridere guardando meno ai difetti e più ai meriti di questa squadra. Alzi la mano chi realmente aveva scommesso sul 2-0 della Pallacanestro Trieste dopo i primi 80 minuti della serie contro Torino: probabilmente nessuno. E se da una parte i biancorossi sono a un passo solamente dalla semifinale, dall’altra c’è da rimarcare come in queste prime partite di playoff c’è un filo che lega le due vittorie con la Reale Mutua di Franco Ciani. Quello fatto da una mano che non trema nei minuti che contano (cosa che invece era successa tante volte in regular season, con squadre nettamente inferiori sulla carta) e che di leader questo team ne ha a bizzeffe. E diciamoci la verità: anche se in questo momento della stagione fai 15 palle perse e concedi altrettanti rimbalzi in attacco agli avversari, sembra esserci il “materiale umano” che a livello di individualità sa fare la differenza.
Con piedi saldamente per terra, perché basta un attimo per scivolare e sbattere il naso sul parquet, analizzare tutte le differenze della vittoria di ieri sera in gara-2 rispetto a quella di 48 prima è abbastanza semplice. Perché Torino è rimasta attaccata praticamente sino alla fine a differenza di ciò che era successo invece domenica, ritrovando l’affidabilità di entrambi gli americani e mettendo parecchio sotto scacco il pitturato biancorosso con un Poser che ha fatto malissimo dalle parti del ferro ospite. Ma, pur pagando il -14 nella valutazione complessiva di squadra (102-88) e con dieci assist in meno rispetto al team di Ciani, la squadra di Christian la vince lo stesso. Con tante similitudini giuliane tra prima e seconda sfida contro i piemontesi: perché in cabina di regia “Ruzz” non ha mai perso la bussola, così come Filloy e Brooks pur con pochi punti a referto hanno trovato le perle giuste dalla lunga distanza per strappare a Torino il secondo punto nella serie, proprio negli ultimi 60’’. E con la tripla allo scadere del terzo quarto di Ferrero ad assomigliare tanto a quella dello stesso Filloy nel medesimo momento di gara-1. La Pallacanestro Trieste è ancora imperfetta, ma si sta dimostrando cinica al punto giusto per alzare le proprie quotazioni in questi playoff. Ciò che serviva come il pane, dopo una regular season per tanti versi anonima e che non ha dato entusiasmo alla piazza.
Entusiasmo, appunto: quello che ora si dovrà sprigionare venerdì sera a Valmaura per gara-3 anche sulle tribune. La pratica-Reale Mutua va chiusa il prima possibile, c’è bisogno di quel sostegno sul fronte del numero di presenze al palazzo che – per mille ragioni diverse, sicuramente giustificabili – è mancato in tutto il campionato. Con una squadra in ballo, anche i tifosi possono e devono crederci: e se la Curva Nord ha dimostrato il solito prezioso attaccamento ai colori anche ieri sera al Pala Gianni Asti, con 14 ore di viaggio in tutto andata e ritorno in un giorno feriale, la tanto "vituperata e sgangherata” Pallacanestro Trieste formato 2023-2024 merita una chance da parte di tutti. Ora è davvero il momento di lottare tutto assieme, dimenticando ciò che è stato in stagione regolare.
(credits ph. Pallacanestro Trieste)