Interessanti e importanti novità in arrivo ai vertici del Centro di Formazione del mondo ovale regionale. In attesa delle nomine ufficiali da parte del Comitato, intanto, è notizia certa che per la stagione da poco in corso ci sarà un unico formatore per il reparto degli “Avanti” (Pack, in gergo tecnico), e risponde al nome di Maurizio Pribaz. Nel rugby, il reparto “Avanti” è composto dai giocatori che si occupano principalmente della conquista del possesso e della protezione della palla. Questo gruppo include i piloni, i tallonatori e le seconde e terze linee, e ha il compito di ingaggiare nei punti di contatto, come le mischie e le rimesse laterali. Gli “Avanti” sono fondamentali per creare una base solida in attacco e in difesa, utilizzando la forza fisica e la coordinazione per dominare il gioco e sostenere i compagni di squadra.
“Mi aspetta un lavoro di continuità - spiega Pribaz -, pur in solitaria, rispetto al percorso già affrontato nella passata stagione assieme a Sergio Kelemenic, che diventerà a tutti gli effetti il tecnico di formazione d’area. In questo periodo il lavoro è ancora congiunto in quanto siamo nella fase di scrematura e selezione e dobbiamo scegliere una trentina di ragazzi dai 50 che stiamo visionando, e la mole di lavoro è impegnativa”.
Quali le maggiori soddisfazioni dal lavoro svolto l’anno scorso?
I risultati ottenuti da alcuni club e la convocazione in azzurro di alcuni atleti sono sicuramente una conferma della bontà di quanto fatto finora. Così come la disponibilità ricevuta da parte di tutti: siamo riusciti a ottenere che tutte le società si allenino i martedì, mercoledì e venerdì, così da lasciare il giovedì libero per l’attività a Bagnaria Arsa, sede del Centro di Formazione, con l’obbligo di dare priorità all’attività all’interno dei club di appartenenza. L’anno scorso, peraltro, abbiamo avuto anche un ulteriore appuntamento settimanale online per i ragazzi che, anche grazie a Lorenzo Bruno, hanno partecipato al corso che trattava nello specifico il tema del regolamento: un’iniziativa molto importante perché aumenta la conoscenza delle regole di gioco e l’empatia riguardo al rapporto con il direttore di gara.
Il focus su cui concentrarsi, tecnicamente?
Le skill da curare sono tante, e tutte con una grande attenzione per i singoli dettagli. Di base, comunque, parlando di mischie in cui ci sono 8 ragazzi che ne affrontano altrettanti, la priorità va comunque data al non farsi male: quindi metterli in sicurezza con le posture giuste, e poi anche valutare per quale ruolo siano più propensi.
Oltre alla Federazione, quest’anno sei anche allenatore dell’Under 18 del Venjulia, vero?
Sono felice di essere rientrato in una società che già mi aveva ospitato prima come atleta e poi come tecnico della prima squadra (con promozione in Serie B nel 2017/2018, ndr). Se la mission del Comitato regionale è avere un linguaggio comune, tecnicamente e tatticamente, allenare anche nel club è un modo per armonizzare e provare a elevare tale visione.
Quali gli obiettivi con i giovani giuliani?
Nel giovanile, per me, l’obiettivo è sempre quello di far crescere gli atleti sia come persone sia come giocatori. Un allenatore che avesse come target il numero di partite vinte penserebbe più a se stesso che all’interesse dei proprio ragazzi.