Trieste, 04 Dicembre 2024

Marco Carlin, il preparatore fisico del rugby Fvg con un occhio sull'alimentazione

21 Novembre 2024 Autore: Marco Bernobich

Il movimento regionale della palla ovale è una fucina di iniziative e attività concrete, e - ancor palpitante delle emozioni vissute a Udine nel test-match Italia-Argentina del 9 novembre - mantiene nel proprio Centro di Formazione un fiore all’occhiello.

All’interno di questa struttura, anche progetto-pilota a livello nazionale, c’è attenzione per una svariata gamma di attività, tra le quali la preparazione fisica. Con una laurea triennale in scienze motorie e una specialistica in scienze dello sport, Marco Carlin è alla sua terza stagione di collaborazione nel Comitato presieduto da Emanuele Stefanelli.

“Il coordinatore e formatore dei preparatori fisici regionali, Giacomo Vigna, mio docente universitario e relatore di tesi, mi ha portato all’interno di questa disciplina che mi sta regalando grosse soddisfazioni e insegnamenti”, racconta Carlin.

Si può, quindi, insegnare e imparare al contempo?

Il rugby è un connubio esemplare: all’interno di un contesto contraddistinto da tanta educazione ho trovato nei ragazzi (Under 16, ndr) un’etica e una dedizione all’impegno davvero impressionanti. Cose non scontate e che permettono di lavorare tanto e bene. Inoltre, dal punto di vista umano, la voglia di stare assieme dopo ogni incontro tecnico aumenta il gradiente di unione e compattezza del gruppo.

Com’è strutturato il lavoro?

Assieme a Vincenzo Capozza, che si occupa di visitare settimanalmente, in maniera itinerante, i singoli club, l’attività che svolgiamo nel centro di Bagnaria Arsa è divisa principalmente tra palestra e campo. Se in sala pesi il lavoro è più uniforme - prosegue il co-fondatore dell’ASD Discovery Athletics - sull’erba vanno considerate le specificità dei singoli ruoli, che sono costantemente da scoprire e valutare in funzione di ciò che fisicamente i singoli ragazzi denotano, considerando che il Centro di Formazione ha l’obiettivo di selezionare 30 atleti da una rosa iniziale ben più larga.

Difficile gestire singolarmente un numero così ampio...

Sicuramente è vero, e l’attenzione deve essere costante: dopo ogni allenamento tracciamo dei report con valutazioni qualitative sia d’insieme sia individuali, per dividere il gruppo anche per fasce di competenza, e personalizzare i programmi. Oltre a ciò forniamo a ciascun ragazzo che ne faccia richiesta indicazioni per svolgere attività specifiche durante la settimana. Il Centro di Formazione non lavora solo per la crescita dei singoli atleti, anzi: uno degli obiettivi principali è essere volano per portare le best practices all’interno di tutti i club.

Con anche novità e sviluppi in corso d’opera?

Quelli ci sono sempre, nell’ottica del continuo miglioramento. Personalmente spero di portare ulteriori competenze integrative, in un’ottica di salute completa e a lungo termine, anche sul fronte dell’alimentazione.


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