“Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti”. Questa celebre frase pronunciata da Arrigo Sacchi esprime in poche parole quanto il pallone sia centrale nel nostro Paese, volendo però al contempo esaltarne la leggerezza, riconducendolo ai connotati del gioco. Uno sport culturalmente centrale, ma pur sempre uno svago. Concetto valido e condivisibile che tuttavia, talvolta, non rispecchia appieno la realtà. A tempi alterni il calcio sa infatti scrollarsi di dosso la sua veste puramente sportiva, diventando veicolo per iniziative sociali che, più che importanti, debbono essere definite come necessarie. Ne è un esempio lampante e umanamente lodevole “Un goal per i bambini del Burlo”, una partita benefica organizzata dai locali triestini L’Approdo Buffet, Iera Ora Buffet, Al Ciketo e Buffet 3° tempo con l’obbiettivo unico di raccogliere fondi da donare al reparto oncologico dell’ospedale pediatrico di via dell’Istria. Il calcio al servizio della comunità, lo sport per aiutare i bambini. Ne abbiamo parlato con uno dei suoi organizzatori, Andrea Pellaschiar.
Andrea, ci descrivi l’evento?
“Un goal per i bambini del Burlo” si terrà domenica 7 luglio al campo della Roianese di viale Miramare 79. Tutto è nato da quattro amici responsabili di quattro locali di Trieste che davanti ad una birra hanno deciso di dar vita, quasi per caso, ad una manifestazione come questa. Abbiamo deciso di cominciare e di procedere con questa iniziativa ed oggi, dopo mesi di lavoro e impegno, ci stiamo sempre più avvicinando alla celebrazione del tutto. Il nostro obiettivo è quello di destinare tutto il ricavato al reparto oncologico del Burlo, per un fine unico e fondamentale tale da rendere la partita di pallone solamente un contorno ed un pretesto. Si tratterà di una sfida benefica con annesso terzo tempo, garantito - in termini di materie prime - dall’aiuto ricevuto dalle grandi aziende che ci hanno sponsorizzato. Vogliamo aiutare bambini che hanno bisogno di un sorriso.
Siete soddisfatti delle adesioni e dell’attenzione raccolte sin qui?
Sì, assolutamente. Più ci avviciniamo e più notiamo interesse da parte di tutti. Probabilmente ci sarà moltissima gente ad assistere alle partite, nonostante l’impianto non sia particolarmente capiente. Oltretutto ha molto aiutato la campagna pubblicitaria della manifestazione, considerando come la nostra brochure si sia diffusa moltissimo per la città. Stiamo raccogliendo un grande seguito a livello di raccolta fondi, attirando l’attenzione da parte di tutta Trieste. Vi sono state infatti donazioni anche da parte di persone che non possiedono attività specifiche, ma che in veste di clienti hanno voluto dare il proprio contributo. Per noi questo è un punto di partenza che ci porta a voler riproporre il tutto anche in futuro.
