Con la promozione di Parma e Venezia e il passaggio dell'Inter a Oaktree diventano 8 le società di Serie A di proprietà americana, a cui si aggiungono altre due straniere che portano alla metà del massimo campionato di calcio italiano con vertici di altri Paesi. Gli Stati Uniti, dicevamo, la fanno da padrone: l'Inter campione d'Italia ha chiuso la sua era cinese ed è entrata nel panorama a stelle e strisce con il fondo Oaktree, “raggiungendo” il Milan che già da qualche anno è americano, prima con il fondo Elliott e poi con Red Bird. Tra le italiane che disputeranno la prossima Champions League, la sola Juventus rimane di proprietà italiana, mentre l'Atalanta, fresca campionessa in Europa League, e il sorprendente Bologna sono entrambi nordamericani: il fondo americano Bain Capital è l'azionista di maggioranza della Dea, il canadese Joey Saputo è a capo della squadra rossoblù che ha centrato un posto nella massima competizione continentale. Made in Usa anche le proprietà di Roma (Friedkin), Fiorentina (Commisso) e Genoa (Fondo 777 Partners) e sono straniere tutte e tre le promosse dalla Serie B hanno proprietà e capitali esteri: statunitensi per Parma (Kyle Krause) e Venezia (Duncan Niederaurer, il “punto di appoggio” che ha portato Ben Rosenzweig e soci a Trieste), mentre il Como è indonesiano con i ricchissimi fratelli Hartono. Inutile dire quale sia la speranza per la proprietà americana dell'Unione, nel frattempo contiamo che un'altra società detenuta da un fondo Usa possa festeggiare la massima serie nella nostra. Ma questo è un altro discorso (e un altro sport)...