Trieste, 26 Aprile 2025

La commozione del Brasile: è morto il re Pelé

29 Dicembre 2022 Autore: Roberto Urizio

Per i brasiliani, ma non solo, è l'assoluto “rei do futebol”, il più grande calciatore di tutti i tempi. Pelé, al secolo Edson Arantes di Nascimento, ci ha lasciati poco fa e qui in Brasile la notizia non poteva che fare il giro del Paese in un battito di ciglia.

Nonostante la salute del campione fosse critica da tempo, la sua morte non poteva che destare la commozione del Paese. I siti di informazione aprono tutti con la triste notizia, i canali televisivi e radiofonici si sono da subito collegati in diretta con l'ospedale “Albert Einstein”, dove Pelé era ricoverato da un mese, e da “Vila Belmiro”, con lo stadio del Santos, dove verrà portata la salma dell'eterno numero 10 e che è già mèta di pellegrinaggio per molti tifosi di ogni squadra.

Ma nelle trasmissioni speciali che stanno monopolizzando l'informazione brasiliana, anche nei luoghi delle istituzioni nazionali e all'estero si parla di Pelé, perché dai vertici del nuovo Governo Lula, che entrerà in carica il prossimo 1° gennaio, a tutto il mondo politico e sportivo brasiliano da subito è stato commemorato quello che tutti qui definiscono non solo il più grande con il pallone tra i piedi, ma un vero e proprio simbolo del Paese, che del calcio ha sempre fatto un suo fiore all'occhiello. E Pelé è il calcio, tanto che nel 1961 fu definito “tesouro nacional”, ovvero patrimonio del Brasile, per evitare che se ne andasse all'estero come già capitava per altri, prima di diventare una consuetudine. E infatti giocò quasi vent'anni al Santos (nella città è stato decretato il lutto cittadini per sette giorni), prima di chiudere la carriera ai Cosmos di New York.

Pelé se n'è andato da poco ma è impossibile che possa lasciare un vuoto, essendo già entrato nella leggenda a livello mondiale. Figuriamoci in Brasile.

 


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