Trieste, 26 Aprile 2025

Damiano Tommasi nella parrocchia di Valmaura: "Lo sport è allenamento alla vita"

30 Maggio 2024 Autore: Mattia Fabbro

 

Verona, un decennio alla Roma, convocato dalla Nazionale Italiana per i Mondiali 2002, Levante, QPR, Tjanjin Teda. La carriera di Damiano Tommasi è stata incredibilmente ricca, al punto da renderlo uno dei pilastri nostalgici del calcio dei primi anni 2000. Percorso con gli scarpini ai piedi che, come se non bastasse, è stato accompagnato poi anche da altre tappe professionali altrettanto virtuose. Dal 2011 al 2020 ricopre infatti la veste di presidente dell’Assocalciatori, prima di diventare, nel 2022, sindaco di Verona. In forza di questo curriculum secondo a pochissimi e seguendo la propria indole personale, Tommasi ha ora deciso di mettere al servizio della comunità la propria esperienza e tutti i valori raccolti durante una vita dedicata allo sport. Volontà che ha avuto modo di raccontare ieri sera presso la Parrocchia Beata Vergine Addolorata di Valmaura, durante l’evento “La passione educativa per il futuro della nostra città”.

L’incontro, focalizzato sull’educazione dei più giovani, è stato aperto da un intervento della vicesindaca Serena Tonel e dalla moderatrice Annamaria Rondini, prima di dare la parola all’ospite di lusso. “Per me è sempre stato fondamentale trattare le storie educative”, ha esordito Tommasi. “Tra le varie attività che ho avuto modo di svolgere negli anni sono stato presidente dell'Assocalciatori, sfruttando l’occasione per descrivere il percorso degli sportivi, da un punto di vista però personale, prima di diventare figurine e personaggi noti. Sono il terzo di cinque figli, cresciuto in una realtà dove la parte educativa era svolta dalla comunità del paese di Negrar. Questo fatto di essere immerso in un ambiente così ha stimolato in me il gioco di squadra, come atleta, genitore e sindaco. È un continuo giocare di squadra perché è appassionante fare le cose insieme”.

L'ex calciatore della Roma, accolto da una chiesa gremita e anche da qualche tifoso con la sciarpa giallorossa, si è soffermato soprattutto su un concetto: “Lo sport insegna la rivincita, permettendo sempre a tutti di rimettersi in gioco, di non fermarsi alla vittoria o alla sconfitta. Così deve essere anche nella vita. Ho accettato di essere qua perché condividere queste cose fa bene anche a me. Lo sport è un linguaggio universale. Un pallone non necessita di spiegazioni, ma unisce col gioco. Ha la forza di abbattere differenze e pregiudizi, porta a mettersi in gioco insieme. Fa conoscere l'avversario e il rispetto dello stesso. A proposito di unione e pregiudizi, vi è una metafora del calcio che amo menzionare: in una squadra, così come in un ufficio, vi sono colleghi che possono starci simpatici, ma anche estremamente antipatici. Bene, per quanto riguarda i secondi, il calcio ti porta a cercarli durante le azioni di gioco, passare loro il pallone nel miglior modo possibile, sperare che facciano gol e poi abbracciarli, nonostante i dissapori. È un bel allenamento alla vita. Lo sport è un'attività qualificante".


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