Il nuovo gioiellino lo avevamo presentato quasi tre mesi fa con un video reportage al 29 di agosto sotto il diluvio. Una struttura splendida, un campo di calcio di ultimissima generazione, atteso da tanto tempo e finalmente pronto per essere calcato. Il riferimento è all'impianto di Campanelle, che ha visto la luce quest'estate e che si presenta come uno dei manti erbosi (sintetici) più morbidi della città. Una meraviglia.

Tutto bene, quindi? Quasi. O meglio, non proprio. Perché il campo sarà pure paradisiaco ma senza gli spogliatoi la struttura non può dirsi completa. Spogliatoi per i quali, nel corso dell'intervista di agosto, i dirigenti di casa ci avevano sostanzialmente assicurato la realizzazione di una posa temporanea a metà settembre, in modo tale da poter partire con gli incontri ufficiali sia del Campanelle stesso che delle altre società che usufruiscono dell'impianto. Ma dei container che avrebbero dovuto essere sistemati nella zona prospiciente il terreno di gioco, ad oggi, non c'è nemmeno l'ombra con buona pace - si fa per dire - per la compagine di casa e per le altre asd, che sono costrette ancora una volta a emigrare. Ci si può allenare, certo, e meno male che l'autunno fin qui è stato piuttosto mite ma non appena le temperature scenderanno - e non mancherà molto - come ci si potrà cambiare in panchina, con le intemperie della bora che da quelle parti soffia parecchio forte? Già adesso, quando si allenano le squadre giovanili, si vedono le mamme che infilano una coperta addosso ai bambini e li vestono all'aperto per poi correre in macchina e andare a casa a farsi la doccia.

Le ultime indicazioni parlano di fine novembre come data possibile per la posa dei container ma certezze non ce ne sono. E parliamo comunque di una soluzione temporanea. Per quella definitiva, ovvero sia per il cantiere che costruirà gli spogliatoi veri e propri, si dovrà invece attendere il terzo lotto e i nuovi fondi a disposizione per completare l'opera. Tempi lunghi. Ma per i container, in teoria, non dovrebbe essere così complicato, no? Attendiamo lumi dal Comune. Non tanto noi ma i ragazzini, che vorrebbero spogliarsi al caldo, e le loro famiglie, che vorrebbero evitare raffreddori e influenze inutili.