Dicembre è il mese delle “non gare”. Avevamo cominciato con la Cavalcata Carsica esattamente una settimana fa – la quale nasce come ritrovo spontaneo – e poi proseguiremo nelle prossime due domeniche, nell’ordine, con la Basovizza's Christmas Run e la Bavisela di Natale; nell’ultimo caso proprio non viene stilata una graduatoria, mentre negli altri c’è, ma è più che altro redatta “per l’archivio”, dal momento che non segue poi una specifica premiazione.
Su questo filone, stamani si è tenuta l’ormai consueta Staffetta del Quadrivio, con i “boss” dei Calzini Sbusai che hanno diligentemente smistato in tre fasce di velocità la sessantina di partecipanti (si ringrazia Antonio Sabatino per la foto). Nonostante l’impegno a creare squadre eque, c’è sempre qualche trio che appare più forte, infatti ci risulta che nella chat WhatsApp degli stessi “calzini” qualcuno avesse scritto: “La 4ª staffetta ga za vinto”; scorrendo l’elenco dei team visibile su Facebook, tale formazione era composta da Alessandro Ambrosi – Andrea Persico – Marco Santulin. Poi qualcun altro ha invece sostenuto un’altra tesi: «La diferenza la fa i ciompi più forti», come si è potuto sentir commentare davanti all’ex caserma Monte Cimone di Banne, punto di partenza e arrivo del giro da quattro chilometri e mezzo. Il bello di questi sorteggi è che consente ad alcune persone, che non erano mai entrate prima in contatto, di socializzare e a tal proposito citiamo un caso emblematico. È martedì, Fabrizio Cozzarin ha sintomi influenzali e, non volendo perdersi l’appuntamento, va in farmacia per farsi dare qualcosa; entrando in discorso con la giovane gentile signora che lo ha servito al banco, emerge che pure il marito di questa parteciperà, solo che il nome Gabriele Grassi non dice nulla a Cozzarin. Poi il fato ha voluto che questa mattina si siano ritrovati in squadra assieme!
In partenza della prima frazione non si è visto il nome più altisonante ovvero Riccardo Sterni; non è d’obbligo che il più lesto inizi per primo, così la scelta tattica è stata di una rimonta col terzo componente, nel caso di questa compagine. La prova si potrebbe dire che si è sviluppata secondo copione, con Ambrosi che ha concluso in testa la prima tornata, in 17’36”, e i suoi soci di giornata che hanno confermato la vittoria finale col crono complessivo di 1h01’13”; la piazza d’onore è andata a Mattia Prandini – Sandro Rusich – Michela Biacca mentre terzi sono arrivati Stefano Cassanella – Sandro Saviano – Riccardo Sterni. Ricky ha fatto sicuramente segnare il miglior tempo assoluto, che però doveva essere preso in autonomia, come da tradizione di questo evento: «Io corro e ascolto il mio corpo, un po’ alla Forrest Gump, e non voglio essere influenzato dall’orologio», ci ha riferito, così gli è stato attribuito un “forfait” di 15 minuti netti. La miglior donna è stata Lara Milano con 20’10” e il presidente Pietro Vidotto ci ha anticipato che sarà lei la “calzina” dell’anno, in virtù della stagione encomiabile; al maschile il “calzino” sarà Livio Lamberti, per la costante dedizione nel seguire il gruppo di amici-runner.
Alla fine non è mancato un pizzico di sterile polemica, sempre in ottica prettamente goliardica. In mancanza di bambini “in età consona” (ce n’era una, Gioia, ma di appena 8 mesi), lo speaker Graziano Ferlora si è occupato di estrarre tre concorrenti per altrettanti premi messi in palio; il caso ha voluto che fossero tre componenti della medesima squadra, ovvero Natasa Paulina – Irene Lanza – Matteo Bianchini. Approfittiamo per sottolineare l’ottima prestazione di quest’ultimo, autore del terzo rilevamento con 17’44”.
Al termine, mentre i partecipanti potevano effettuare donazioni in favore dell’associazione “Bambini del Danubio”, si è consumato il ristoro con – tra i vari generi alimentari – tè, vin brûlé e dolci fatti in casa; ci fosse stata una competizione culinaria, il successo sarebbe andato ad Annalisa Muran, grazie alla sua favolosa torta di ricotta e mele, con sopra una copertura di marmellata e la scritta “Auguri W i Calzini”.