Si è svolto mercoledì il primo incontro del progetto "Mai Soli" presso il carcere di Trieste. Il programma ha visto la partecipazione di 18 detenuti, che hanno avuto l’opportunità di conoscere nel dettaglio il percorso di formazione teorica e pratica che li accompagnerà nelle prossime settimane.
“Mai Soli”, ideato dalla Trieste Atletica e sostenuto da Sport e Salute, ha come obiettivo la reintegrazione sociale attraverso lo sport, in particolare l’atletica. Nel corso dell'incontro sono stati illustrati i contenuti delle 50 ore di formazione, che spazieranno dall'insegnamento delle tecniche di allenamento a livello giovanile all’organizzazione di eventi.
L’incontro ha rappresentato soprattutto un primo momento di condivisione, con ampio spazio dedicato alla discussione delle esperienze, aspirazioni e obiettivi personali. Un dialogo arricchente che ha visto la partecipazione, per il sodalizio presieduto da Pompeo Tria, di Silvina Testa, educatrice professionista ed esperta di comunicazione, e Ludovico Armenio, giornalista e collaboratore dell’ufficio stampa gialloblù. Nei prossimi appuntamenti, il progetto si arricchirà della partecipazione di istruttori federali di atletica e rappresentanti del mondo sportivo locale, che contribuiranno alla formazione dei detenuti, con l’intento di fornire competenze concrete da applicare sia nell’ambito dell’atletica, nel ruolo di istruttore, che all’interno della macchina organizzativa di eventi come la Mujalonga sul Mar e la Trieste Spring Run.
“Mai Soli” è formazione sportiva ma anche un’opportunità per riscoprire se stessi e sviluppare un senso di appartenenza a una comunità. L’iniziativa mira a trasmettere valori fondamentali come la responsabilità, il rispetto reciproco e la capacità di lavorare insieme per un obiettivo comune. “Abbiamo bisogno di vivere esperienze del genere - le parole condivise da alcuni detenuti - che ci danno l’opportunità di tornare a toccare con mano la realtà, in questo caso sportiva, presente fuori dalla casa circondariale. Per molti di noi lo sport è sempre stato una grande passione e sinceramente siamo veramente curiosi di cosa verrà fuori da questo percorso condiviso con la Trieste Atletica”.
Il progetto si inserisce nell'ambito di "Sport di Tutti - Carceri", avviso pubblico del Ministero per lo Sport e i Giovani e di Sport e Salute, che intende utilizzare lo sport come strumento di reintegrazione sociale e di prevenzione del disagio. “Questo progetto - sottolinea il direttivo della Trieste Atletica - rispecchia la nostra visione dello sport inclusivo a 360° dove tutti possono essere coinvolti, con le giuste indicazioni e un corretto approccio, e contribuire alla creazione e messa in campo dei nostri progetti. Ci teniamo particolarmente a questa iniziativa perché crediamo che spesso ci si dimentichi di questa fascia della società. Il percorso è iniziato, vedremo cosa succederà nelle prossime settimane e soprattutto come reagiranno, stimolati gradualmente ma costantemente, i detenuti, i veri protagonisti di questa iniziativa”.