Nonostante la grandinata sul Lanaro, la giornata di oggi si può definire bella, paragonata alla pioggia battente dello scorso anno, che non aveva dato un attimo di tregua per quella che infatti al momento è ricordata come la Cavalcata Carsica più bagnata di sempre, dal lontano 1989 quando iniziò questa tradizione della prima domenica di dicembre.
Anche oggi, ad ogni modo, il ritrovo di prima mattina a Pese è stato tutt’altro che invogliante, con le precipitazioni che sono andate ad infittirsi proprio nell’intervallo, tra le 7.30 e le 8 in punto, tra le partenze di podisti e ciclisti. A discapito di tutto, i numeri sono buoni, con un’ottantina di “corsari” al via. Questa la definizione che ha coniato Claudio Sterpin, considerando il fatto che si parla di un ritrovo di amici, quindi non è assolutamente un evento ufficiale, e che in questo momento inoltre è molto difficile per i problemi legati al Covid. Pertanto, nella concezione del “maestro” Sterpin, oggi i presenti sono andati in un luogo, il sentiero 3 per la precisione, hanno preso la giornata e poi se ne sono ritornati a casa.
La notizia sportiva della giornata riguarda il ritorno in gran spolvero di Gianni Sclip (nella foto di Paolo Cherin), vincitore ben 10 volte nella 50 km che divide Pese con il traguardo di Jamiano, anche se da una dozzina d’anni non si batteva più per la vittoria, soprattutto perché si era dedicato alla famiglia da quando era diventato padre di due figli. Il 46enne in divisa Tecnoedile stamani ha preso subito il largo, seguito solo dal giovanissimo Enrico Del Gallo, di soli 15 anni che però si dedica solo a gare più corte; per questo ha deciso di abbandonare proprio sul Lanaro dove la situazione meteo si era fatta più avversa.
La “cavalcata” di Sclip a quel punto è diventata solitaria e sempre più trionfale; ha chiuso in 3h22’, che è un ottimo tempo dal momento che in certi tratti il terreno era ostico, soprattutto in discesa o nei cambi di direzione. Piazza d’onore e primo podio, in 3h53’, per Lorenzo Bartulovich, che si allena e gareggia senza essere tesserato per alcuna società ma anche da individuale ha ugualmente conquistato un grande risultato. Podio completato in 3h57’ da Giovanni Bembi, che nel 2020 aveva trionfato nell’edizione, per vari motivi, meno partecipata, con solo 7 biker arrivati. Oggi sono stati una ventina a raggiungere la frazione di Doberdò, che assieme ai 30 runner hanno formato un buon numero di 50 persone.
Passiamo alla corsa, che ha contato pure alcune donne. Astrid Faganel della Jalmicco Corse, che rammentiamo per essersi recentemente affermata alla Corsa del Ricordo, ha di nuovo fatto valere la sua abilità sui sentieri, giungendo per prima in 6h15’. Argento per Stefania Zampieri del CAI CIM SAG Trieste in 6h46’, mentre in terza posizione troviamo Eva Paternoster del Val Rosandra, in 7h15’. In ambito maschile il successo è andato Giacomo Goina, in arte Gìgi Faina, che nel 2017 si era reso celebre per la 42x42 km da piazza Unità ad Atene; il portacolori dei Free Runner ha chiuso in 4h48’. Alle sue spalle il vincitore di 12 mesi fa, Nazareno Salpistis della Trieste Atletica, che ha concluso la propria fatica in 4h55’. Anche qui terzo uno degli arancioni di Roberto Rovere, ovvero Matteo Zolia in 5 ore nette, perché come ci insegna Sterpin i secondi sono “secondari” in una prova del genere.
Le classifiche saranno pubblicate quanto prima sul sito della Trieste Atletica, grazie al contributo di Sandro Inamo, Mario Chersi, ovviamente Claudio Sterpin ed infine Nazareno Salpistis.