C’è grande attesa per la tradizionale festa di Natale della Pallacanestro Interclub Muggia, organizzata dalla sezione baskin. L’evento, quest’anno, sarà dedicato proprio a questa nuova disciplina che sta attraversando in questo periodo un momento di forte crescita. “A parer mio, la dirigenza ha avuto una grandissima idea” esordisce il coach del BaskInterclub, Luca Birnberg. “Essendo una delle pochissime società in regione che non si occupa solo di baskin, abbiamo deciso di coinvolgere tutti i ragazzi e tutte le ragazze in un torneo che aiuterà a conoscere meglio la realtà di questo sport”. L’allenatore poi continua soffermandosi sul buon clima che si respira in società: “Nonostante si tratti di un anno di transizione, visto che siamo passati ad avere una squadra invece di due - ammette - a livello umano non posso che ritenermi soddisfatto di questo gruppo, che sicuramente vogliamo ampliare”. Parlando del proprio percorso, il coach si sente fortunato: “Lavorando sia come psicologo in un centro per autismo che come istruttore quest’esperienza mi permette di unire le mie più grandi passioni, essendo stato anche giocatore: poter assistere dal vivo alla magia dell’inclusione che crea il baskin è un’emozione unica”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche la responsabile della sezione, Gabriella D’Ambrosi: “Devo confessare che è il primo anno in cui ricopro questa carica, per cui tutto questo è nuovo per me. Stiamo tentando di coinvolgere sempre più intensamente il resto dell’Interclub nel baskin e viceversa”. Nonostante il numero decisamente rimaneggiato di squadre contro cui giocare, non ci si perde assolutamente d’animo: “Conosco il baskin da un po’ di anni come giocatrice - spiega D’Ambrosi - per cui ho a cuore questa causa: cerchiamo di stimolare sempre più ragazzi in quanto spesso si assiste ad un ricambio a livello di numeri soprattutto per motivi anagrafici”. Conclude la dirigente: “È attraverso il lavoro che stiamo facendo che vogliamo far capire come il baskin sia importante soprattutto nel dare un’opportunità ai più fragili per muoversi più liberamente nel mondo”.