Il campionato di Serie B femminile 2023/24 dell’Interclub Muggia è stato un vortice di emozioni contrastanti. Dall’euforia del ritorno in serie cadetta, accompagnato dall’innesto di giocatrici e del nuovo coach Stefano Chermaz, sino alla delusione cocente della retrocessione. Up and down, verrebbe da dire. Per una trama tipica del mondo dello sport, settore dove a sopravvivere sono solamente le società capaci di rialzarsi. Forza mentale che sembra in tutto e per tutto appartenere alla società muggesana, specie se si affronta l’argomento con coach Chermaz.
Coach, la stagione del ritorno in B è stata davvero probante. Come affrontate il momento?
Purtroppo, non posso dire che questo ritorno sia andato benissimo, essendosi concluso con una retrocessione. Siamo capitate in un campionato di qualità molto elevata, composto da squadre attrezzate e più esperte di noi a livello d’età. Abbiamo iniziato a dire la nostra appena nel girone di ritorno, ma non è bastato per mantenere la categoria.
Delusione che può fungere da momento di crescita?
Ne sono sicuro, si è notato anche durante l’ultima fase dei play-out quando ragazze che ad inizio anno facevano difficoltà ad entrare in campo hanno cambiato completamente piglio giocando 10-15 minuti. È stata un’annata molto importante per la crescita, cestistica ed emotiva. Non si può non considerare il fatto che la nostra età media fosse molto bassa, avendo come atleta più esperta una ragazza classe 2001. La quale, spesso, era coetanea della più giovane delle avversarie, dato che ha sicuramente inciso. Servirà per trovare più continuità, memori delle ottime prestazioni contro Bolzano, Marghera, Sarcedo e Reyer, ma anche degli errori commessi contro le nostre dirette concorrenti per salvarci. Solo l’esperienza può darci la tranquillità necessaria per affrontare impegni come questi. Però una cosa che ci tengo a precisare sempre è che questa squadra tra 10 anni vi sarà ancora, abbracciando una futuribilità che oggi può costare sul campo, ma che alla lunga pagherà, rendendo la società sostenibile anche dal punto di vista economico.
Pensa che sia necessario aggiungere alla linea verde anche giocatrici più pronte per tornare in B?
Innanzitutto, noi chiederemo sicuramente il ripescaggio perché siamo in linea per poterlo fare e quindi lo faremo. Ripescaggio che, a regolamento, si può chiedere una volta sola, quindi nel caso venisse accolto, dovremmo affrontarlo schierando una squadra che abbia le potenzialità per giocarsi la B. Se mi viene chiesto se avere una giocatrice pronta sia meglio di averne una giovane, dal punto di vista del risultato rispondo sicuramente sì, ma non per quello legato alla crescita della società. È importante puntare sul vivaio.