Trieste, 22 Dicembre 2024

Filotto negativo, esonero, esultanze e fischi "contro": chi raddrizza la barca?

27 Settembre 2024 Autore: Roberto Urizio

La quinta sconfitta di fila, l'esonero dell'allenatore, una curva che entra dopo 15' per protesta, esulta ai gol avversari e fischia chi segna per la propria squadra. Una serata davvero surreale quella vissuta ieri da chi ha a cuore le sorti della Triestina. Ma andiamo con ordine.

La crisi è conclamata e non da ieri. L'Unione non ha convinto del tutto nemmeno nell'unica partita che ha vinto, figuriamoci con un filotto di ko (di cui tre in casa). Michele Santoni non è l'unico colpevole, ma le sue responsabilità ci sono, eccome: la squadra dominante che era stata promesse non si è mai vista, anzi non si è proprio vista una squadra. Reparti scollati, giocatori fuori ruolo, testardaggine nel portare avanti uno schema anche senza gli uomini adatti sono costati caro al tecnico, che tuttavia ha qualche attenuante. La rosa che gli è stata costruita non è completa né bilanciata: la difesa non è stata rinforzata, il centrocampo ha potenziale negli uomini ma i tre giocatori su cui è stato fondato sono di fatto sovrapponibili, davanti gli esterni sono in realtà quasi tutti adattati (Vicario a parte) e manca chi segna. Problemi non da poco, tanto più per un tecnico inesperto in questa categoria. C'è anche una corresponsabilità di chi scende in campo commettendo errori in certi casi pacchiani e rendendo troppo al di sotto delle potenzialità (lo si può dire quantomeno per i giocatori che conosciamo meglio) per pensare che sia soltanto una questione tattica. Chi arriverà (Breda pare il nome più forte, ma i candidati sono parecchi) avrà un gran daffare per ridare una logica a una squadra che viaggia in ordine sparso.

La partita con il Lumezzane ha portato all'attenzione anche una questione ambientale. La protesta dei 15' di ritardo non è una primizia, fa sempre un po' specie che ad inscenarla siano alcuni gruppi della curva, con altri che invece erano sugli spalti dall'inizio. Ma la spaccatura del tifo più caldo è cosa nota e non recente, quindi nulla di nuovo. L'esultanza alle reti avversarie si era vista già con l'Atalanta, ma quando finisce “tanto a poco” ci può pure stare, lascia straniti che avvenga quando la partita è in bilico. I fischi a Struna, anche dopo il gol segnato dal difensore, sono figli di vecchi attriti e di un dito galeotto che sarebbe stato mostrato dal giocatore verso gli spalti dopo la gara con gli Under 23 bergamaschi. Non è una critica a chi esulta, fischia o esprime in vari modi il proprio dissenso (peraltro più che legittimo), ma solo la descrizione di una serata ai confini della realtà che racchiude in sé l'assurdo momento che sta attraversando la Triestina. Chi è al timone probabilmente ha sottovalutato quanto la nave abbia perso la rotta e quanto sia difficile ora ritrovarla.


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