Le problematiche riguardanti gli impianti sportivi sono ormai all'ordine del giorno. Il caso del "Rocco" è il più eclatante, naturalmente, ma nel recente passato ci siamo occupati più volte dei disagi del "Grezar", delle palestre fatiscenti, del cubone di San Giovanni che giace in condizioni penose e non più tardi di ieri degli spogliatoi mancanti sul campo del Campanelle.
Situazioni analoghe erano capitate, in passato, anche alla piscina "Bianchi", poi fortunatamente risolte, ma riguardo all'impianto di Sant'Andrea è la Trieste Tuffi a sollevare il caso. La società presieduta da Fulvio Belsasso lamenta infatti che la chiusura del 2017 e le successive infiltrazioni d’aria e acqua hanno causato pesanti danni economici al club, che dal Comune di Trieste si sarebbe quanto meno aspettato un indennizzo. La stessa Fin, la Federazione degli sport acquatici, era intervenuta immediatamente riconoscendo il danno. "L'intero dossier è già da tempo nelle mani dell'amministrazione municipale", fa sapere il massimo dirigente dell'asd, che ha provato a contattare l'assessore Elisa Lodi. "In occasione di un nostro incontro - racconta Belsasso - la Lodi ci informò che la gestione per un eventuale rimborso passava attraverso l’assessorato allo sport che all'epoca era gestito da Giorgio Rossi. Rossi è stato più volte contattato, ma senza ottenere alcun risultato. Ora detto assessorato è passato sotto la direzione proprio di Lodi e quindi le chiediamo se è possibile trovare finalmente una soluzione a questa spiacevole vicenda".
Il presidente della Trieste Tuffi vorrebbe evitare di procedere legalmente e si augura che un accordo possa essere trovato direttamente in Giunta; è qui infatti che si potrebbe deliberare un risarcimento alla sua società. "Non nascondo - conclude Belsasso - che sono passati sei anni e i problemi che sono emersi da quanto accaduto sono stati di difficilissima soluzione per una piccola asd come la nostra ma dai grandi risultati, che non può permettersi di perdere iscrizioni per quanto successo non certo per nostra responsabilità".