Uno sfida testa-coda senza mezzi termini, quella che vedrà come protagoniste Lanzara e Pallamano Trieste 1970 sul gerflor della Palastra Palumbo di Salerno (fischio d’inizio sabato alle ore 18.00 con diretta streaming sulla piattaforma Pallamano TV). Da una parte la Genea, che sin qui non ha mantenuto le aspettative di società vogliosa di lottare per le posizioni nobili della classifica, a fronte di un fatturato scarno di 3 punti in 7 incontri. Dall’altra la Pallamano Trieste 1970, capolista e sin qui imbattuta. Una trasferta, quella di Salerno, che oltre alle insidie del caso, annovera anche una sua anima vintage, per certi versi nostalgica, con i biancorossi di nuovo in campo nel salernitano a 36 anni di distanza dall’ultimo scontro con quella Scafati, che nei ruggenti anni 80 spesso e volentieri ha conteso il tricolore ai giuliani.
Un avvio di stagione a dir poco accidentato quello della Genea Lanzara, contraddistinto da uno score di 1 successo, 1 pareggio e 5 sconfitte (l’ultima col Bologna sabato scorso sotto la guida del duo Russo – Fiorillo). Dopo il rocambolesco esordio con il Belluno, con i dolomitici ad impattare a tempo pressoché scaduto con un penalty di Guerrero, i campani riescono a trovare il sin qui unico successo stagionale alla sesta giornata contro Molteno. Nel mezzo una serie di 4 ko filati con Campus Italia (29-30), Metelli Cologne (28-30), Verdeazzurro Sassari (27-30) ed Enna (26-35).
"Ora come ora il nostro focus deve quello di rimanere con i piedi ben piantati a terra, ragionando di partita in partita senza soffermarci troppo sulla classifica – afferma il capitano della Pallamano Trieste 1970 Alex Pernic -. Sabato affronteremo in trasferta la Genea Lanzara, gara che sulla carta si rivela estrememamente insidiosa, contro una squadra vogliosa di raccogliere i punti necessari per togliersi il prima possibile dal fondo della classifica. Nell’ultimo turno di campionato, contro Bologna, i campani sono usciti dal campo sconfitti, dopo aver però praticamente fatto partita pari per 60 minuti con i felsinei; a testimonianza del fatto che il valore della loro rosa attualmente non rispecchia la posizione in classifica".
