Loro, alla fine, cadono sempre in piedi. Sia quando le cose stavano mettendosi per il peggio, com'era capitato un anno fa a Trieste - sul campo ed anche dietro la scrivania - e soprattutto oggi, dopo aver trionfato nel proprio campionato, per quanto dilettantistico, ed aver riportato l'entusiasmo nella piazza. Il riferimento, neanche a dirlo, è all'ex proprietà alabardata, quella composta da Simone Giacomini e l'entourage dirigenziale che in parte è lo stesso che aveva al Rocco.

Tredici mesi fa, dopo una salvezza miracolosa nei minuti di recupero, trovò il contatto giusto per cedere l'Unione a Ben Rosenzweig e per andarsene da Trieste senza conseguenze economiche. In queste ore, a Siena, potrebbe ufficializzare il passaggio di consegne del club alla cordata della quale Walter Zenga sembra essere il portavoce e probabilmente uno dei dirigenti più autorevoli. Un gruppo imprenditoriale forse straniero, anche in questo caso, ma per ora mancano le certezze (e la firma).

Il Comune di Siena ha convocato per oggi la società bianconera, per monitorare quanto sta succedendo ma al di là di come andrà a finire, una cosa è certa: Simone Giacomini, evidentemente, i contatti ce li ha. In un calcio sempre più complesso, nel quale i capitali, specie in Italia, latitano, riuscire a vendere due squadre professionistiche nel giro di un anno sarebbe una sorta di impresa.